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È stata raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle Regioni e autonomie locali, della dirigenza Pta del servizio sanitario nazionale e dei segretari comunali e provinciali. L’intesa, relativa al triennio 2016-2018, è stata sottoscritta oggi all’Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, dopo una complessa trattativa svoltasi in video conferenza. "Si tratta, infatti, del primo contratto del pubblico impiego definito in via telematica e che riguarda una platea di oltre 15 mila lavoratrici e lavoratori, tra personale dirigenziale degli enti locali, nonché le professioni tecnico amministrative della sanità e i segretari comunali”. A darne notizia sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl nel sottolineare come l’intesa preveda, sulla parte economica, un incremento pari al 3,48%.
L’intesa, sostengono le sigle, “afferma e valorizza la funzione e il ruolo della dirigenza pubblica, riconoscendone, proprio con lo strumento contrattuale, la necessaria autonomia e responsabilità nei confronti del decisore politico, rimarcando il valore della dirigenza pubblica, utile all’ammodernamento delle amministrazioni pubbliche e il diritto all’incarico per tutti i dirigenti. Tra i punti del contratto da sottolineare, la ridefinizione di un sistema di relazioni sindacali in grado di far ripartire la contrattazione e improntato alla massima partecipazione delle organizzazioni sindacali”.
Previste poi norme, proseguono, “che introducono maggiori tutele delle condizioni di salute come per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; l’istituzione di un organismo paritetico, nel campo delle relazioni sindacali, per l’innovazione anche per le lavoratrici e i lavoratori di questo contratto con l’obiettivo di migliorare il funzionamento delle amministrazioni e la qualità dei servizi offerti; misure sui congedi per le donne vittime di violenza, unioni civili, tutele per assenze in caso di gravi patologie e ferie solidali”.
L’intesa raggiunta verrà ora sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori in vista della stipula definitiva del contratto, con l’impegno di lavorare da subito al rinnovo per la vigenza 2019-2021. Rimane così da chiudere un ultimo contratto, per quanto riguarda la vigenza contrattuale 2016/2018, ovvero il contratto di comparto e dirigenza della presidenza del Consiglio dei ministri.