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Esodi incentivati e ammortizzatori sociali: questa la soluzione trovata tra azienda e sindacati per la difficile situazione della Italtractor, specializzata nella produzione di componenti e soluzioni per i sottocarri di macchine agricole e industriali. A metà novembre la società aveva dichiarato 80 esuberi negli stabilimenti di Potenza e Ceprano (Frosinone), motivandoli con le difficoltà relative alla guerra in Ucraina (visto l’export in Russia) e all’aumento del costo dell’energia.
In risposta a questo annuncio, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil avevano proclamato un pacchetto di 16 ore di sciopero. Per i sindacati gli esuberi rientravano “semplicemente in un’azione finanziaria/industriale che ha come fine quello di aumentare i profitti aziendali, riducendo i costi, aumentando i carichi di lavoro, peggiorando le condizioni di salute e sicurezza. Il tutto si traduce nella riduzione occupazionale e semmai nell’ottica presente e futura di incrementare le attività svolte all’esterno degli stabilimenti italiani, dove il costo del lavoro è inferiore”.
Contratti di solidarietà
L’accordo, firmato mercoledì 6 dicembre nella sede dell’Unione industriali di Frosinone da Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e direzione aziendale, ha anzitutto individuato “il contratto di solidarietà – spiegano i sindacati – come l’ammortizzatore sociale che traghetterà per un anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, gli stabilimenti di Potenza e di Ceprano”.
Il contratto di solidarietà per lo stabilimento laziale “verrà prorogato – proseguono Fiom, Fim e Uilm – esattamente come quello in scadenza e ci vedrà impegnati in Regione Lazio a breve con la direzione Italtractor per la stipula del nuovo accordo”.
Per lo stabilimento lucano, è stato concordato che i lavoratori siano coinvolti complessivamente con una media pari al 49,8% massima per ogni singolo dipendente. Per entrambi gli stabilimenti sarà garantita la maturazione degli istituti di ferie, permessi annui retribuiti, tredicesima e trattamento di fine rapporto in misura integrale. L’azienda anticiperà il trattamento d’integrazione salariale alle normali scadenze di paga.
Gli esuberi
In considerazione della situazione di rallentamento del mercato globale, Italtractor identificato 42 esuberi per lo stabilimento di Potenza (su complessivi 271 addetti) e 11 per l’impianto di Ceprano, “da realizzare – precisano le tre sigle – nel rispetto dell’esclusivo criterio della ‘non opposizione’, intesa come massima volontarietà del lavoratore nel decidere di uscire”.
Italtractor s’impegna a corrispondere un incentivo all’esodo pari a 50 mila euro lordi per chi deciderà di uscire in modo assolutamente volontario entro il 31 marzo 2024, e 38 mila euro lordi per chi deciderà di uscire in modo assolutamente volontario entro la fine del contratto di solidarietà. Ai lavoratori che maturano il diritto pensionistico sarà garantita una cifra pari a 1.000 euro lordi che intercorrerà dalla data di licenziamento fino alla data pensionistica.
Gli altri contenuti dell’accordo
“Nel contratto di solidarietà – precisano i sindacati metalmeccanici – le parti hanno sottolineato la necessità di investimenti al fine di cogliere le opportunità di un rilancio, soprattutto nella transizione ecologica, industriale ed energetica”. Viene anche evidenziato il bisogno di “investire risorse nello sviluppo di nuove competenze e relativa formazione professionale per consolidare la presenza di Italtractor sul mercato italiano e internazionale”.
Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, in conclusione, rilevano che con questo accordo Italtractor “s’impegna al mantenimento dei siti produttivi italiani, confermando gli investimenti utili al rilancio industriale e occupazionale, nonostante la situazione di temporanea difficoltà dovuta al momento di instabilità dei mercati nazionali e internazionali”.