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Raggiunto l’accordo sugli esuberi alla Datalogic di Calderara di Reno e Monte San Pietro (entrambi in provincia di Bologna). La società italiana, operante a livello globale nei settori dell’acquisizione automatica dei dati e di automazione dei processi, impiega circa 2.900 dipendenti in 29 Paesi, con stabilimenti di produzione e centri di riparazione anche in Ungheria, Stati Uniti, Slovacchia, Cina, Vietnam e Australia.
L’accordo: mobilità volontaria per 47 dipendenti
L’intesa, siglato martedì 11 febbraio e che riguarda due società del gruppo (Datalogic srl e Datalogic spa), è incentrata sulla mobilità volontaria incentivata per 47 dipende, nti delle due sedi bolognesi. L’accordo prevede la concessione di 24 mensilità per i lavoratori over 50 e 19 mensilità per quelli con età inferiore ai 50 anni. Stabilisce, inoltre, tre mensilità aggiuntive per tutti coloro che accetteranno di uscire nel primo mese di validità dell’accordo.
Fiom: “Preoccupati per cali di fatturato e commesse”
L’accordo arriva dopo mesi di turbolenze, segnati da un pacchetto di 16 ore di sciopero realizzato tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Lavoratori e Fiom Cgil si dicevano “fortemente preoccupati per la situazione aziendale caratterizzata da un costante calo di fatturato e commesse, con una continua richiesta di ammortizzatori sociali. La mancanza di un piano industriale credibile, inoltre, non fa che aumentare la preoccupazione per possibili ricadute sui livelli occupazionali”.
Da qui, dopo intense trattative, l’intesa sulla mobilità volontaria. “C’è soddisfazione per il fatto che la mobilità sia stata basata esclusivamente sulla volontarietà”, commenta Roberto Bedetti, dirigente della Fiom Cgil Bologna: “Ma terremo alta la guardia sulla situazione aziendale e sugli investimenti sul territorio”.