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Un altro anno di cassa integrazione straordinaria in Acciaierie d'Italia. L’intesa, firmata mercoledì 29 marzo da Fiom Cgil, Fim Cisl, Ugl e Fismic dopo diversi giorni di trattative, riguarda 3 mila addetti, di cui 2.500 a Taranto. La prima annualità della cigs si era conclusa martedì 28 e coinvolgeva il medesimo numero di lavoratrici e lavoratori.
La società, si legge nel verbale di accordo siglato al ministero del Lavoro, ha dichiarato che “lo strumento della cigs richiesto è volto a garantire la continuità e il rilancio dell'attività aziendale, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali”. Il ministero delle Imprese, invece, ha preso atto “delle richieste delle organizzazioni sindacali di convocazione di un tavolo ministeriale sul piano industriale dell'azienda”.
Il commento della Fiom Cgil
“Lo strumento della cassa integrazione straordinaria ha carattere transitorio, definito nel tempo, e non prevede esuberi”, sottolineano Fiom Cgil nazionale, coordinamento Rsu e strutture territoriali della Fiom Acciaierie d’Italia, rimarcando di “aver lavorato da subito, e fino all'ultimo momento, per arrivare a un verbale condiviso unitariamente con lo scopo di raggiungere migliori condizioni per i lavoratori”.
I metalmeccanici Cgil rimarcano i punti qualificanti dell’accordo: assicura migliori condizioni per i lavoratori, a partire dalla piena corresponsione della tredicesima; sancisce il principio della rotazione per distribuire in modo equo il ricorso alla cigs e ridurne il più possibile l'impatto; prevede la verifica da parte delle Rsu della rotazione stessa e possibili internalizzazioni di funzioni e/o attività attraverso un monitoraggio mensile in ogni stabilimento del gruppo e quindicinale per lo stabilimento di Taranto.
La Fiom ritiene “urgente avviare presso il ministero delle Imprese un confronto sul piano industriale e sull'efficacia dell'accordo sottoscritto fra le parti il 6 settembre 2018, a partire dalla tutela occupazionale dei lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria, così come sostenuto anche dalle dichiarazioni a verbale di tutte le Regioni presenti al tavolo (Puglia, Liguria, Piemonte, Lombardia)”.
Dopo questo accordo, rimarcano le strutture sindacali, è ora necessaria “una nuova fase nelle relazioni industriali, a livello dei singoli siti e di gruppo, che consenta di costruire i presupposti per una piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, anche in ragione dell'oggettivo indebolimento salariale dei lavoratori di Acciaierie d'Italia”.
Per la Fiom le priorità sono “piano industriale, salario, sicurezza e condizioni di lavoro”: priorità che i metalmeccanici Cgil intendono portare “nelle assemblee alla discussione con tutti i lavoratori del gruppo, per dare nuovo impulso e nuova forza alla vertenza che ci vede da anni protagonisti nella difesa e nella salvaguardia di un asset industriale strategico per il Paese e nella tutela dei diritti e delle condizioni dei lavoratori”.