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L’incontro al ministero delle Imprese con Acc è stato spostato a martedì 11 giugno. “Nel frattempo – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr – si rincorrono le voci di uno slittamento dei tempi di avvio della produzione, il cui primo modulo doveva partire nel 2026”.
I sindacati esprimono “grande preoccupazione qualora le voci dovessero trovare conferma. Dal momento che l’attuale normativa prevede la progressiva riduzione delle produzioni endotermiche, il rallentamento nell’implementazione della fabbrica di batterie, nella quale dovrebbero essere trasferiti tutti i dipendenti attualmente impiegati da Stellantis nella produzione di motori, potrebbe difatti suscitare gravi dubbi sul futuro industriale e occupazionale di Termoli”.
Nell’incontro al Mimit convocato per martedì prossimo, i sindacati chiederanno “ad Acc, a Stellantis e al ministero tutte le garanzie a salvaguardia del progetto della Gigafactory e del piano a esso collegato. Se ciò non dovesse essere, chiediamo fin da ora che Stellantis definisca un piano produttivo per Termoli che garantisca il lavoro a tutti i dipendenti attualmente in forza per i prossimi anni”.