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"A settembre, mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi sanitari e socio-sanitari abruzzesi. Sono mesi che aspettiamo risposte sui fabbisogni delle Asl e dei servizi territoriali, dati e riscontri circa le Rsa e Ra, qual è il rapporto tra assistiti e professionisti (infermieri/Os; sui percorsi di reinternalizzazione dei servizi appaltati dalle Asl ad aziende/cooperative e la stabilizzazione dei tanti precari della sanità pubblica assunti tramite agenzie interinali per l’emergenza pandemica; sui piani di riorganizzazione delle Asl, presidi ospedalieri e servizi territoriali;; sull’estensione dell’indennità malattie infettive a oggi sospese nonostante il mantenimento dello stato di emergenza. Le risposte non ci sono o se ci sono sono peggiori dei silenzi!". Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Abruzzo in una nota unitaria.
"A tutto questo, si aggiunge il disagio di lavoratrici e lavoratori della sanità privata, che non vedono applicato un contratto nazionale atteso per 14 anni. Ieri, a seguito della chiusura negativa del tavolo di confronto regionale aperto presso la prefettura dell'Aquila, abbiamo trasmesso la dichiarazione di sciopero per il 20 settembre degli addetti della sanità privata operanti in tutte le strutture sanitarie regionali che applicano il ccnl Aiop e Aris. Lo sciopero regionale del 20 sarà preceduto dalla mobilitazione, a partire dal 25 agosto, in tutte le aziende, con volantinaggio, presidi, assemblee, imbandieramento, e sfocerà in una manifestazione regionale di tutto il comparto sanitario e socio sanitario pubblico e privato. La mobilitazione coinvolgerà anche:i servizi esternalizzati. Basta con i tagli delle ore lavorative e la continua messa in discussione del posto di lavoro, magari dopo decenni di servizio all’interno del servizio sanitario pubblico", proseguono le sigle regionali di categoria.
I lavoratori delle strutture che applicano il ccnl Aiop e Aris Rsa che aspettano il rinnovo de contratto da 12 anni. I lavoratori del comparto, i medici e i dirigenti assunti per la pandemia, per i quali chiediamo un piano assunzioni congruo. Basta precari! Chiediamo la stabilizzazione, del comparto e della dirigenza, a partire dal personale del 118. Non si può garantire l'emergenza con la precarietà. I piani di riorganizzazione possono anche essere definiti 'di reingegnerizzazione', ma senza adeguati piani di fabbisogno di personale restano sono scatole vuote, che non daranno risposte ai bisogni di salute delle persone. La salute e la cura della popolazione abruzzese devono essere garantiti da un servizio sanitario e socio-sanitario regionale che tuteli i cittadini, gli operatori e investa in prevenzione. Per far questo, è necessario che alle lavoratrici e ai lavoratori sia riconosciuta una retribuzione congrua, la stabilità del posto di lavoro. Stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario", concludono i sindacati.