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“Incrementare l’occupazione nel settore e governare insieme le trasformazioni in atto, a partire da quella digitale. È la richiesta che facciamo ad Abi, oggi in occasione dell’assemblea annuale, ai nuovi vertici”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, in merito a quanto emerso dall’assemblea dell’Abi, che aggiunge: “Abbiamo bisogno che l’Associazione svolga appieno un ruolo di guida del settore e che sappia, nel suo lavoro di sintesi delle istanze provenenti dai diversi gruppi bancari, nel rispetto della competizione tra gli stessi, indicare un obiettivo di crescita occupazionale del settore dentro un contesto di trasformazione tecnologica e, allo stesso tempo, di forte di contrattazione con le organizzazioni sindacali”.
Il settore, spiega la segretaria generale della Fiasc Cgil, “ha registrato in questi anni, e continua a macinare, risultati economici straordinari che vanno reinvestiti nel lavoro. Serve dare gambe alla cabina di regia, individuata con il rinnovo del contratto nazionale, come luogo di contrattazione di anticipo che legga, interpreti e indirizzi i cambiamenti del settore. Abbiamo ora bisogno che si difenda e si aumenti l’occupazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono poter giocare un ruolo preminente nei processi di trasformazione in atto, per questo serve formazione, valorizzazione professionale, maggiori diritti e tutele”.
Inoltre, aggiunge Esposito, “i risultati ottenuti e attesi consegnano la grande responsabilità al sistema bancario di sostenere redditi, lavoro, investimenti e, in generale, l'economia italiana ed europea, come sottolineato dal governatore di Banca d’Italia Panetta. A prescindere dalle leve fiscali o dai tempi di completamento dell'Unione bancaria e dei mercati, vista anche la lenta discesa dei tassi e la ripida discesa dell'inflazione a causa del calo della domanda e della raccolta”.
In conclusione, sostiene ancora la dirigente sindacale, “Abi deve dare una linea di indirizzo sul fronte delle relazioni industriali, vero punto di forza del settore, perché è ora che il sistema bancario investa sul suo asset principale, che è dato dalle lavoratrici e dai lavoratori, chiudendo la stagione della desertificazione e della costante riduzione del perimetro occupazionale. Il credito è la leva indispensabile per garantire un futuro positivo all’economia e all’intero sistema Paese, da qui riparta una nuova Abi, come punto di riferimento non solo nazionale ma che sia protagonista anche in Europa”, conclude Esposito.
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