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Anche gli studenti scenderanno in piazza al fianco dei sindacati il prossimo 22 giugno, a Reggio Calabria, in occasione della manifestazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil per lo sviluppo del Paese a partire dal Sud Italia. Udu e Rete degli studenti medi indicano la necessità di “superare una volta per tutte la famosa questione meridionale” con “investimenti che rimettano al centro delle priorità del governo l’istruzione pubblica, il mondo della conoscenza, il rilancio di scuola e università. Saremo in piazza – dicono – per ribadire il nostro convinto no al disegno di legge riguardante l’autonomia differenziata, che non farebbe altro che acuire le forti diseguaglianze già presenti nella nostra nazione”.
“Il 22 giugno saremo in piazza a Reggio Calabria al fianco dei lavoratori e dei pensionati per affermare ancora una volta la nostra differente idea di Paese – dichiara Enrico Gulluni, coordinatore nazionale Unione degli universitari –, un'idea di Paese coeso e unito, in totale contrapposizione alle divisioni che propone la Lega di Salvini con il suo disegno di legge sull'autonomia differenziata. Non è favorendo un Paese che va a due velocità o peggio facendo i Robin Hood che tolgono ai poveri per dare ai ricchi che si rilancia il nostro Paese, anzi così facendo si sta soltanto condannando le regioni del Sud alla povertà sacrificandole per lo sviluppo delle regioni del Nord, un disegno che non può che vedere la nostra chiara opposizione, perché il Sud è e deve essere uno dei punti di forza sia economico che sociale del Paese”. “Noi scendiamo in piazza – conclude Gulluni – per costruire un’opportunità per le nuove generazioni, chiediamo dunque investimenti strutturali e reali, chiediamo un miliardo sull’università, chiediamo che sia finanziato il Fis prima con 150 milioni per eliminare la figura degli idonei non beneficiari, poi con investimenti continui per aumentare la platea degli idonei alla borsa di studio”.
“Saremo a Reggio Calabria, insieme a tante e tanti studenti delle scuole superiori, perché vogliamo davvero cambiare questo Paese – dice invece Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi –. L'abbandono scolastico è una piaga che affligge il nostro sistema di istruzione e che, in particolare nel Sud Italia, raggiunge percentuali elevatissime, sfiorando la soglia del 19%. Chi non abbandona la scuola è troppo spesso costretto ad abbandonare la propria terra, per proseguire il percorso di studi o per trovare lavoro, al Nord o addirittura all'estero. Nel nostro Paese la priorità è rimettere in moto l'ascensore sociale, ripartendo dai luoghi dell'istruzione. L'approvazione definitiva del disegno di legge sull'autonomia differenziata, al contrario, in questo contesto drammatico, contribuirebbe soltanto, nei fatti, ad accrescere la forbice delle diseguaglianze tra Nord e Sud, tra centro e periferia, tra ricchi e poveri”.