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“Abbiamo indetto la manifestazione del 9 febbraio con l'idea di avviare un percorso di mobilitazione, di lotta e di pressione sul governo e sul Parlamento: vogliamo che la nostra piattaforma diventi oggetto di discussione e confronto con l'esecutivo e con le Camere”. Così il segretario confederale della Cgil con delega all'organizzazione, Nino Baseotto, a RadioArticolo1 in vista della manifestazione nazionale del 22 giugno a Reggio Calabria.
“Siamo colpiti in modo favorevole dal fatto che il nostro progetto stia avendo successo – spiega –, con la partecipazione che abbiamo visto in tutti gli appuntamenti dopo il 9 febbraio: del resto anche quel giorno la manifestazione è andata ben oltre le più rosee aspettative e le nostre stesse previsioni”. C'è una partecipazione che non è solo protesta, ma sostegno attivo alle richieste del sindacato. “Questi mesi sono qualcosa di straordinario: si tratta di un periodo iniziato con una grande manifestazione nazionale in Italia, proseguito con tutta una serie di mobilitazioni e di lotte, scioperi di categoria, battaglie dei pensionati, tutto fatto in modo unitario con una partecipazione sempre sopra le attese”.
Sabato prossimo dunque Cgil, Cisl e Uil vanno in piazza a Reggio Calabria, per la manifestazione nazionale sul Mezzogiorno. “Un tema che da molto tempo era fuori dall'agenda. E non finisce qui, andremo avanti: per l'ultima decade di luglio le federazioni dei trasporti stanno organizzando un appuntamento di sciopero per molti comparti. Poi continueremo ancora, perché il governo deve sapere che i sindacati senza risposte non si fermano. In autunno, se questa politica non cambia, rifletteremo su un'iniziativa di mobilitazione e lotta a carattere generale”.
Lo slogan di Reggio Calabria è “Ripartire dal Sud per unire il Paese”. Così Baseotto: “Abbiamo scelto questa frase dopo lo slogan ‘Futuro al lavoro’. Siamo molto preoccupati da una china pericolosa che ha preso l'esecutivo: dall'altra parte Cgil, Cisl e Uil hanno una storia fatta di solidarietà e una concezione forte di unità del Paese e del mondo del lavoro. Tutto ciò lo traduciamo in fatti concreti, non lanciamo solo un messaggio antitetico ma una proposta alternativa”.
L'appuntamento del 22 giugno “lo stiamo costruendo con un lavoro quotidiano, silenzioso, oscuro di tante compagne e compagni, delegati e delegate. Le nostre strutture stanno organizzando una partecipazione importante a una manifestazione che rivestirà un grande significato nel panorama politico e sociale del Paese e anche nella storia di Cgil, Cisl e Uil. Non sarà facile: Reggio Calabria vive tutte le difficoltà del Sud che non ha infrastrutture, senza una rete di trasporti adeguata, e così le strutture raggiungeranno la città con treni, aerei, navi, macchine, tutti i mezzi possibili per esserci”.
Il governo italiano, nel frattempo, “continua ad alimentare un sentimento xenofobo, violento contro l'immigrazione, raccontando di un fenomeno che in realtà ha dimensioni molto piccole e normali, soprattutto se pensiamo ai numeri degli altri Paesi europei”. Non a caso i due provvedimenti “a cui il governo tiene tanto”, secondo il segretario, sono la flat tax e l'autonomia differenziata: “La logica della tassa piatta è dividere i cittadini, perché significa che quelli che hanno meno pagheranno di più e quelli che hanno di più pagheranno di meno. C'è una frattura drammatica tra ricchi e poveri”. Sull'autonomia differenziata: “Per come la vogliono praticare è un tentativo di indebolire e perfino spezzare l'unità nazionale, la coesione del Paese, consentendo alle regioni più forti di avere di più rispetto ai territori più deboli. Siamo dentro la stessa logica: dividere, separare, contrapporre. Un messaggio terribile e medievale a cui noi ci opponiamo".