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“Niente più agenti di polizia locale in motocicletta a Napoli. La sezione specifica del corpo, costituita da circa 50 agenti, è stata cancellata con una semplice disposizione firmata dal comandante del corpo, Ciro Esposito. Il Comune di Napoli non avrà più una unità di motociclisti della polizia locale, con tutti i riflessi che una tale scelta avrà in una città, a dir poco complessa, in termini di sicurezza e controllo del territorio”. A denunciarlo è la Funzione pubblica Cgil giudicando la scelta “un atto molto grave non solo nei confronti degli appartenenti al corpo, ma soprattutto verso i cittadini e la loro richiesta di sicurezza e legalità”.
Benché la decisione della cancellazione della sezione motociclisti, come riportato oggi nel corso di un'assemblea degli agenti di polizia locale a Napoli, sia stata motivata da ragioni di ‘efficacia ed efficienza’, la Fp Cgil fa sapere che è “un atto di ritorsione nei confronti di un gruppo non allineato. La gestione del corpo, infatti, è non trasparente e sostenuta da alcuni sindacati vicini all'amministrazione comunale. È palese infatti che chi chiede il rispetto delle regole, chi rivendica legalità, venga attaccato, e la cancellazione dei motociclisti ne è la dimostrazione”. Contro questa disposizione la Fp Cgil ha sancito l'avvio della mobilitazione, con assemblee nei posti di lavoro, “e che senza passi indietro da parte dell'amministrazione arriverà fino allo sciopero”.
La decisione, riporta la Fp Cgil, “assunta dal comandante del corpo di Polizia locale di Napoli Esposito attraverso una semplice disposizione e operativa dal 10 marzo, interessa i circa 50 motociclisti di un corpo, in evidente sotto organico, che conta 1.700 agenti”. Ma soprattutto, sostiene il segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca, rappresenta “un atto unilaterale, contro le previsioni del contratto nazionale, che viola il sistema di relazioni sindacali. Un esempio che dimostra come sia assai problematica la gestione del personale del Comune di Napoli. Una gestione autoritaria che passa dalle intimidazioni al non rispetto degli accordi, alla violazione delle regole delle relazioni sindacali”. Parallelamente all'avvio della mobilitazione, per riportare su un quadro nazionale la vicenda, Bozzanca ha fatto sapere che “scriveremo all'Aran per segnalare questo problema di Napoli. Lo faremo perché si accenda un faro sulla vicenda. Noi siamo qui, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, a sostegno di questa vertenza, perché sia fatta giustizia: i lavoratori meritano rispetto”, ha concluso.