Musica e sorrisi. Anche questa mattina, 6 febbraio, il sit-in delle lavoratrici La Perla è diventato presto una forma di protesta originale che ha visto le donne in lotta per il proprio futuro cantare tutte insieme le proprie richieste. Le preoccupazioni restano, la prospettiva è incerta. Alla base dell’ennesima tappa di mobilitazione, questa volta, la richiesta di estendere ad altre 50 lavoratrici del gruppo, assunte da La Perla Management e La Perla Italia, gli ammortizzatori sociali concessi a circa 200 lavoratrici che si occupavano della produzione.
Le due aziende sono entrambe in amministrazione giudiziale e “gli ammortizzatori sociali sono finiti. In particolare, per oltre una quarantina di addette la cassa integrazione per cessazione è scaduta il 25 gennaio, per altre dieci della rete dei negozi la fine della cig è prevista per il 10 aprile”, ha spiegato Stefania Pisani della Filctem Cgil di Bologna. “Nessun piano industriale, in una fase in cui stiamo aspettando le manifestazioni di interesse, può essere realizzato se non ci sono tutte le competenze”. Offerte, come prevede il bando pubblicato dal Mit, potranno arrivare fino al 10 febbraio. Ma, come sottolinea Pisani, “se vengono meno alcune competenze nessun imprenditore serio può rilanciare il gruppo”.
L'obiettivo dei sindacati è, quindi, quello di ottenere dal ministero del Lavoro una soluzione che consenta a queste lavoratrici di rimanere legate al gruppo La Perla ed essere riassorbite assieme alle colleghe della produzione dal futuro compratore. Per esprimere solidarietà alle 'perline' sono arrivati in via Mattei anche il sindaco, Matteo Lepore, che indossava la fascia tricolore, e il leader del M5s, Giuseppe Conte.
“Sono qui con la fascia tricolore – ha detto il primo cittadino – perché La Perla è bolognese e italiana, è un presidio industriale fondamentale per il nostro Paese. Vogliamo che queste donne siano tutte dentro la procedura e che ci diano gli ammortizzatori e che questo nuovo imprenditore che arriva salvaguardi soprattutto l'occupazione”.
"Abbiamo chiesto un incontro al governo e la Regione con il Comune sta lavorando ormai da anni per fare di tutto perché ci sia un futuro per La Perla. Il futuro deve essere a Bologna – ha concluso Lepore – anche perché queste donne vivono a lavorano a Bologna. Questo è quello che ha fatto il valore di questo marchio”.
(Al video hanno collaborato le lavoratrici La Perla)