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"I dati delle adesioni ci fanno pensare che sabato 9 febbraio riempiremo piazza San Giovanni". A dirlo sono i segretari organizzativi di Cgil, Cisl e Uil, che oggi (giovedì 7 febbraio) hanno presentato in conferenza stampa la manifestazione nazionale indetta per il 9 febbraio a Roma. "Pensiamo di avere una partecipazione importante", ha dichiarato il responsabile della Cgil Nino Baseotto, mentre per Giorgio Graziani della Cisl "sarà una giornata di esaltazione della democrazia". "Avevamo scelto piazza del Popolo, ma viste le adesioni siamo stati costretti a spostare a San Giovanni", ha aggiunto Pierpaolo Bombardieri della Uil. Finora sono stati programmati 1.300 pullman, 12 treni straordinari e due navi per portare a Roma lavoratori e pensionati, ma i sindacati contano molto sulla auto-organizzazione dei militanti e sul ricorso alle compagnie aeree low cost.
La manifestazione sarà "tranquilla, pacifica, ordinata, colorata, gioiosa, ma anche combattiva", con "una bella coreografia che la renderà vivace". E rappresenterà "un esempio di civiltà democratica per tutto il Paese" e "questa sì, di democrazia diretta". I partecipanti si riuniranno a piazza della Repubblica e partiranno in corteo verso le 9,30 per raggiungere piazza San Giovanni. Qui parleranno sei delegati: un'infermiera del 118, una pensionata, un rider, un delegato Ilva, una delegata della scuola, un lavoratore edile. Intorno alle 12 è previsto il comizio dei tre segretari generali, in ordine Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). A rallegrare l'atmosfera, l'esibizione del gruppo musicale l'Orchestraccia.
"Quella di sabato 9 febbraio sarà una grande manifestazione, piazza San Giovanni sarà molto piena". A dirlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando oggi a Roma a margine di un'assemblea dei lavoratori della Vodafone: "Credo che sabato tutti vedranno che il sindacato unitario è vivo e vegeto, e rappresenta la domanda di cambiamento. Il governo il cambiamento lo deve fare con i lavoratori. Noi abbiamo fatto proposte su tutto e chiediamo tavoli di confronto per trovare soluzioni ai problemi. Se il governo non si confronta non va da nessuna parte".
Maurizio Landini ha anche commentato le previsioni negative di Fondo monetario internazionale e Unione Europea sulla crescita del Pil. "Purtroppo è una conferma, per il 2019 i segnali sono preoccupanti ed è evidente che serve un piano straordinario di investimenti", afferma l'esponente sindacale: "Non diciamo che è colpa solo di questo governo, per onestà occorre dire che anche quando l'Italia cresceva lo faceva meno degli altri. La colpa di questi ritardi è dei governi di destra e di centro-sinistra, ma questo governo ha le sue responsabilità perché ha ridotto gli investimenti".