Saranno 2 mila i lavoratori, i pensionati e i giovani di Treviso che il 9 febbraio raggiungeranno Roma per chiedere all’esecutivo di rivedere le sue scelte e aprire un confronto serio e di merito con i sindacati. "La Legge di bilancio - spiegano i segretari generali di Cgil Treviso Giacomo Vendrame, di Cisl Belluno-Treviso Cinzia Bonan e di Uil Treviso-Belluno Guglielmo Pisana - ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani e per le donne".
Cgil, Cisl e Uil nella Marca trevigiana hanno avviato lo scorso dicembre un percorso di mobilitazione, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro e un attivo unitario conclusivo che ha coinvolto oltre 500 delegati a sostegno della piattaforma di proposte consegnate al presidente del Consiglio, pronto al confronto con le organizzazioni sindacali sulla Legge di Bilancio. La manovra invece è stata approvata bypassando addirittura il passaggio in Commissione parlamentare. “La Legge di stabilità non dà risposte, è miope e recessiva", concludono Vendrame, Bonan e Pisana: "Non prevede investimenti pubblici infrastrutturali adeguati per la crescita, l’innovazione, lo sviluppo e il lavoro, sottofinanzia il sistema socio-sanitario e penalizza i settori della conoscenza. Al governo abbiamo presentato proposte più che valide per rilanciare il lavoro nel Paese e siamo convinti che non ascoltare chi rappresenta 13 milioni di lavoratori e pensionati in Italia sia sempre un errore”.