25 anni sono un bel traguardo, sarebbe meglio dire una bella età. Perché di traguardi il Nidil ne ha raggiunti tanti e dopo un quarto di secolo ha ancora parecchia strada da fare. Per tracciare un bilancio e progettare i percorsi futuri il sindacato degli atipici della Cgil, nato appunto nel 1998, ha organizzato l’evento “Lavoro, singolare collettivo. Per una storia di Nidil Cgil nelle trasformazioni degli anni 2000”, giovedì 21 dicembre a Roma (Corso d’Italia 25, sala Di Vittorio) a partire dalle 9.45 e in diretta sul profilo Facebook di Nidil e su Collettiva.it. Una riflessione intrecciata con la storia della confederazione, di tutto il sindacato e delle evoluzioni della società italiana.
“Questo quarto di secolo trascorso ha visto grandi cambiamenti da ogni punto di vista che proveremo ad analizzare nell’arco del prossimo anno – afferma il segretario generale Andrea Borghesi –. Partiremo da una ricerca storica sulla nostra categoria, realizzata in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio, la Società italiana di storia del lavoro e l’Archivio Cgil nazionale, e arricchiremo il percorso con appuntamenti di approfondimento in ambito economico, sociale, giuridico”.
Il primo è appunto l’iniziativa “Lavoro, singolare collettivo” che è articolata in due panel. L’introduzione è affidata a Fabrizio Loreto, docente all’università di Torino e autore con Stefano Gallo della “Storia del lavoro nell’Italia contemporanea” (Il Mulino 2023), con l’intervento “Lavoro, precarietà e sindacato nella storia d’Italia”. Segue il secondo panel con la relazione di Andrea Borghesi e gli interventi di delegate e delegati di ieri e di oggi, degli ex segretari generali e di Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio. Conclusioni del segretario generale Cgil Maurizio Landini.
“Il lavoro, nonostante le modificazioni e le trasformazioni che ha subito, mantiene una sua specificità, una sua particolarità – aggiunge Borghesi -. Siamo convinti che non ci siano nuovi lavori ma modalità diverse con cui la prestazione si realizza, sia formali che informali. Quindi da un lato c’è una singolarità del lavoro, dall’altro è necessario che tutto venga letto in un’ottica collettiva, anche quando la dimensione è di atomizzazione delle persone, che però hanno esigenze di organizzazione collettiva".
Oltre a evidenziare gli elementi per cui il lavoro precario e atipico ha preso forma negli ultimi anni, l’evento proverà a mettere insieme le evoluzioni della società e del sindacato che ci sono state attraverso la voce e i racconti dei delegati Nidil di ieri e di oggi, dei dirigenti e dei segretari generali che si sono avvicendati in questi 25 anni.