Il 2024 è stato davvero l’anno “nero” del lavoro. Sono aumentati gli infortuni, è cresciuta la quantità di denunce. Soprattutto, è diventato insopportabile il numero degli incidenti mortali. Una strage silenziosa, continua, inarrestabile. Su cui si fanno proclami, si promette “mai più”, ma nulla si riesce a cambiare.

“Questo sistema di impresa è fondato sull’insicurezza, sulla mancanza effettiva di procedure in grado di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha detto nei giorni scorsi il segretario generale Cgil Maurizio Landini: “Tutto ciò è reso ancora più inaccettabile nell’epoca dei sistemi di controllo digitale, dell’innovazione tecnologica, che se utilizzati garantirebbero la prevenzione nei luoghi di lavoro”.

Per il leader sindacale “è la logica del risparmio, e quindi del profitto, ad avere la meglio sulla vita dei lavoratori. Se a ciò aggiungiamo anche la logica burocratica con cui il governo interviene su questi temi, le lacrime del giorno dopo sono insopportabili”.

Morti sul lavoro: in dieci mesi 890 vittime

Nei primi dieci mesi del 2024 gli infortuni mortali sono stati 890, 22 in più rispetto agli 868 registrati nel medesimo periodo del 2023. A dirlo è l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), precisando che l’incidenza dei casi mortali rispetto agli occupati è aumentata dello 0,8% rispetto al 2023.

I dati rilevati a fine ottobre evidenziano che a crescere sono in particolare quelli “in itinere”, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, passati dai 196 del 2023 ai 233 di quest’anno, mentre sono in lieve diminuzione quelli “in occasione di lavoro” (passati da 672 a 657).

L'aumento ha riguardato la gestione industria e servizi (che passa da 744 a 759 denunce mortali), l'agricoltura (da 98 a 101) e il conto Stato (da 26 a 30). Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano le costruzioni con 128 casi (contro i 117 del 2023), il comparto manifatturiero con 86 decessi (81 nel 2023), il trasporto e magazzinaggio con 84 (91 nel 2023), il commercio con 48 (56 nel 2023) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese con 35 (37 nel 2023).

Analizziamo ora i territori. L’Inail registra incrementi nel Nord-Ovest (da 228 a 242 denunce), al Centro (da 156 a 173) e nelle isole (da 75 a 96), mentre calano nel Nord-Est (da 196 a 189) e al Sud (da 213 a 190). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano il Lazio (+17), la Lombardia (+16), la Sicilia (+14), la Toscana (+10) e la Sardegna (+7).

L’incremento ha colpito sia uomini sia donne: le denunce mortali della componente maschile sono passate da 809 a 815, quelle della femminile da 59 a 75. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 707 a 701) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 121 a 143) e dei comunitari (da 40 a 46). L'analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 5 casi), tra i 20-29enni (da 78 a 85), tra i 35-39enni (da 53 a 61), tra i 45-54enni (da 207 a 234), tra i 60-64enni (da 122 a 127) e tra gli over 69 (da 34 a 42).

Le stragi plurime: da via Mariti a Calenzano

Cinque eventi mortali “plurimi” hanno segnato tragicamente il calendario di quest’anno. Il primo è del 16 febbraio, quando alle 8.52 una architrave in cemento armato crolla nel cantiere di via Mariti a Firenze, dove si sta realizzando un centro Esselunga, travolgendo e uccidendo cinque operai. Il secondo è del 9 aprile: all’ora di pranzo un’esplosione scaturisce nella centrale idroelettrica Enel Green Power di Camugnano (Bologna), a perdere la vita sono sette lavoratori, di cui tre deceduti sul colpo e gli altri recuperati nei giorni successivi nella centrale allagata.

Il 6 maggio è il giorno della strage di Casteldaccia (Palermo): a causa delle esalazioni di idrogeno solforato muoiono cinque operai di una ditta esterna che aveva in appalto la manutenzione dell'impianto Amap di sollevamento delle acque reflue. Il 18 novembre la deflagrazione in una fabbrica di fuochi d'artificio a Ercolano (Napoli) uccide tre giovani lavoratori, tutti e tre al loro primo giorno di impiego. L’ultima strage è del 9 dicembre: alle dieci del mattino la terribile esplosione di un deposito di carburanti dell’Eni, a Calenzano (Firenze), provoca la morte di cinque operai.

Infortuni: le denunce superano quota 490 mila

Le denunce di infortunio presentate all'Inail nei primi dieci mesi del 2024 sono state 491.439, in aumento dello 0,4% rispetto alle 489.526 dello stesso periodo 2023. Anche in questo caso sono in aumento quelli in itinere, passati da 77.525 a 81.432 (+5,0%), mentre sono in lieve diminuzione quelli in occasione di lavoro, passati dai 412.001 del 2023 ai 410.007 del 2024 (-0,5%).

A ottobre di quest'anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato il +6,3% nel conto Stato, decrementi invece si registrano sia nella gestione industria e servizi (-0,7%) sia in agricoltura (-1,5%). Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi le costruzioni (+3,2%), il trasporto e magazzinaggio (+2,3%), il commercio (+3,4%) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese (+5,3%).

L'analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle isole (+2,1%), seguite da Centro (+0,7%), Nord-Ovest (+0,5%) e Nord-Est (+0,2%), e un calo al Sud (-0,7%). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano le province autonome di Trento (+15,5%) e Bolzano (+3,5%), l'Umbria (+3,5%), la Sicilia (+2,4%) e la Calabria (+1,9%).

L'aumento delle denunce di infortunio è legato esclusivamente alla componente femminile (+1,4%), mentre quella maschile presenta un lieve calo (-0,1%). L'incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+5,2%), in diminuzione il dato degli italiani (-0,4%) e dei comunitari (-4,5%). L'analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+19,2%), soprattutto per l'incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell'estensione assicurativa Inail disposta dal decreto legge lavoro 48/2023), nella fascia 20-29 anni (+1,5%) e in quella 60-74 anni (+5,3%).