Intorno alle 13:20 di oggi, mercoledì 13 settembre, c'è stata una forte esplosione all'interno di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche, la Sabino Esplodenti di Casalbordino, provincia di Chieti. Tre operai sono morti in seguito alla deflagrazione. Giulio Romano, originario di Casalbordino, Fernando Di Nella di Lanciano e Gianluca De Santis, 40enne sposato e padre di 2 bambini, residente nel comune di Palata, in provincia di Campobasso. Ancora da indagare le cause ancora da accertare. Già nel 2020 la stessa fabbrica era stata teatro di un'altra esplosione nella quale morirono tre operai. 

Un'altra strage sul lavoro che arriva a due settimane da quella che, nella notte del 30 agosto scorso, è costata la vita a 5 operai travolti da un treno nella stazione di Brandizzo, provincia di Torino, mentre eseguivano lavori di manutenzione sui binari. Proprio ieri, in occasione dell'assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della Cgil a Bologna, la segretaria confederale Francesca Re David che ha la delega sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro, aveva parlato, nel corso del suo intervento, dell'urgenza "di fare rumore contro le morti sul lavoro". Ogni giorno in Italia perdono la vita tre persone, ma le politiche di prevenzione e contrasto sono ancora largamente insufficienti, come dimostra quanto è accaduto oggi in Abruzzo.

"È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato 'ad alto rischio' secondo la Direttiva europea Seveso (e dunque soggetto a severi controlli da parte delle istituzioni) possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l'uno dall'altro e dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro". A dirlo è il segretario generale Cgil Abruzzo-Molise Carmine Ranieri: "In attesa che si chiariscano dinamica e cause dell'episodio, l'auspicio è che vengano subito accertate le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva e si doveva evitare".