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"Consideriamo importante il confronto di oggi, che arriva grazie alle nostre manifestazioni. Nel merito però non ci sono risultati, il giudizio non è positivo ed è per questo che proseguiremo la mobilitazione". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi. "Non ci hanno dato risposte sulle nostre rivendicazioni - spiega -, se non una serie di tavoli nei prossimi giorni a cui parteciperemo".
La questione salariale
"Abbiamo posto come tema urgente la questione salariale", aggiunge il leader di Corso d'Italia. "Chiediamo di rendere strutturale per il prossimo anno la riduzione del cuneo, introdurre il fiscal drag per aumentare le detrazioni e poi c'è il tema di rinnovare i contratti nazionali. Al governo abbiamo chiesto di mettere le risorse per i rinnovi di tutto il settore pubblico e fare un provvedimento nel privato: quando non vengono rinnovati i contratti non vanno elargiti incentivi, non bisogna dare la possibilità di partecipare agli appalti. Allo stesso tempo per superare i contratti pirata arrivare a una legge sulla rappresentanza".
Basta precarietà
Un altro nodo centrale riguarda il fisco: "Non condividiamo la legge delega presentata dal governo: siamo contrari alla flat tax, il principio deve essere la progressività delle tasse e la lotta all'evasione come punti di fondo. Non sappiamo come ci verrà risposto". Poi la precarietà: "Il livello di precarietà non è più accettabile - dice Landini -: non si può tollerare che 120.000 giovani all'anno vadano a vivere e lavorare da un'altra parte. Per intervenire davvero occorre cambiare le leggi sbagliate degli ultimi anni, come il Jobs Act".
Il 24 giugno in piazza
Il segretario ha ricordato che sabato 24 giugno ci sarà una grande manifestazione nazionale a Roma sulla sanità sulla sicurezza sul lavoro, temi più che mai centrali: "Decideremo tutto quello che è necessario, senza escludere alcuna iniziativa". La sanità "è un'emergenza", a suo avviso, "da una parte si continua a morire sul lavoro in modo inaccettabile, per evitarlo bisogna investire sugli ispettori, sulla prevenzione e sicurezza. Dall'altra c'è la sanità pubblica: bisogna aumentare medici, infermieri, investire bene i fondi del Pnrr. Anche su questo non si capisce il governo cosa voglia fare".
Quali risorse e dove
L'esecutivo infatti "afferma che vuole discutere con noi, ma deve chiarire quali risorse mette sul tavolo e dove va a prenderle, altrimenti non andiamo da nessun parte. Deve chiarire se vuole fare accordi: in tal caso deve discutere le nostre piattaforme su riforma delle pensioni, superamento della precarietà e riforma fiscale". Sul tema degli assetti istituzionali, infine, "non solo non siamo d'accordo sull'autonomia differenziata, ma siamo anche indisponibili ad aprire qualsiasi trattativa. L'autonomia va tolta dal tavolo. Il vero tema - conclude - è una riforma elettorale seria che consenta ai cittadini di decidere gli eletti in Parlamento, i quali devono rispondere proprio ai cittadini e non al capobastone".