Metti un gruppo di lavoratrici e lavoratori della scuola della provincia di Vibo Valentia in Calabria a discutere in vista della manifestazione del 20 maggio a Napoli organizzata da Cgil, Cisl e Uil – dopo quelle di Bologna e Milano – per cambiare le politiche economiche e sociali del governo, che comprendono ovviamente anche quelle dell’istruzione. E aggiungici i problemi annosi della scuola che nessun governo ha mai risolto. Il tutto declinato in una realtà regionale che, insieme a tutto il Sud, negli anni ha pagato prezzi altissimi, in termini di abbandono scolastico, tempo scuola, infrastrutture, mobilità di fatto obbligatoria del personale verso Nord.
Il risultato è un incontro vivace che si è svolto, alla presenza dei segretari dei sindacati di categoria regionali, all'interno dell'Iis "Morelli Colao" di Vibo Valentia, fiore all'occhiello della regione: aule e laboratori cablati, cattedre digitali e spazi ben attrezzati. I temi discussi sono quelli che ci si aspetterebbe: salari e precarietà. "Bollette, mutui: oggi anche chi ha un lavoro stabile come il nostro si trova in una situazione di precarietà, con la difficoltà sempre maggiore di arrivare a fine mese e risparmiare qualcosa", ci dice Giovanni De Sossi, docente dell'istituto.
Anche per Giuliana Caruso, che insegna all'Iis "Pietro Galuppi" di Tropea, la questione salariale è la più rilevante, pure se in Calabria il potere d'acquisto degli stipendi è sotto scacco ormai da anni e rischia di peggiorare ulteriormente qualora l'autonomia differenziata diventasse legge.
Lucia Soriano, insegnante di scuola dell'infanzia nell'Istituto comprensivo di Sassaniti, ci racconta i 21 anni di precariato in Regione e ora a scuola: "Una condizione che ti fa sentire di serie B, anche quando fai il tuo lavoro con grande passione. Per questo la stabilizzazione è un diritto".
A dare fiducia, però, come ha detto il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Denaro nell'intervento che ha concluso l'assemblea, ci sono proprio queste assemblee, la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici "importante per contribuire a creare le migliori condizioni di sviluppo per una Regione, la Calabria, che tutti noi amiamo e vorremmo che migliorasse sempre".