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Cancelli chiusi, parcheggi delle fabbriche vuoti, produzione interrotta o quasi nelle centinaia di aziende del settore legno-arredo che oggi (21 aprile) hanno visto una massiccia adesione allo sciopero indetto dai sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil. La protesta è contro “l’inaccettabile comportamento di Federlegno” hanno spiegato ieri in una nota le segreterie nazionali, “che sul tavolo della trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto a fine 2022, ha posto le sue condizioni, per noi irricevibili: blocco del rinnovo del contratto nazionale per un anno, nessun miglioramento su orario, diritti e tutele e rifiuto di confermare il modello contrattuale sottoscritto nel 2016, un impianto che ridistribuisce soldi ai lavoratori quando l'inflazione è più alta, e se inapplicato significherà per i dipendenti una perdita per il solo 2022 di circa 130 euro al mese. E tutto questo mentre l’inflazione è alle stelle e il settore continua a registrare fatturati da record. Dopo l’abbandono del tavolo da parte di Federlegno, sospendere la trattativa e proclamare la mobilitazione e lo sciopero generale era la nostra unica opzione di fronte a questo atteggiamento ostile e offensivo della dignità dei lavoratori e delle stesse relazioni sindacali.”
Dalle piccole aziende ai grandi gruppi, fanno sapere i sindacati, lo sciopero ha avuto grandissima adesione, come alla Natuzzi, con il 92% di media nei suoi stabilimenti, alla Ferretti Group, con adesione che oscilla nei suoi vari stabilimenti tra il 75% ed il 95%, alla Poltrona Frau e alla Scavolini con adesione dell’80%, alla Licar International con il 70%, alla 3B con il 90%, alla Adler di Cassino con il 76%, alla Saviola con il 95%, alla Comolas Legnami con l’80%, ai Cantieri di Viareggio con il 98%, Ilcam Legno con il 90%, Imab Group l’80%.
Dopo un mese di mobilitazione, con assemblee, blocco degli straordinari e le iniziative al FuoriSalone in occasione del Salone del mobile di Milano, oggi in migliaia hanno preso parte alle 7 manifestazioni territoriali di Treviso, La Spezia, Forlì, Pesaro, Matera, Cagliari e Milano, quest’ultima svolta al Salone del Mobile con delegazioni provenienti da tutto il Nord Italia.
Dai segretari generali Feneal, Filca e Fillea, Panzarella, Pelle, Genovesi, che hanno chiuso le manifestazioni di Milano, Treviso e Forlì, il ringraziamento alle lavoratrici e ai lavoratori per la grande adesione allo sciopero: “Con loro, auspichiamo che ora Federlegno compia un gesto di responsabilità riprendendo il dialogo, a partire dal rispetto del modello contrattuale che abbiamo sottoscritto insieme nel 2016 e che Federlegno ha rinnegato costringendoci alla mobilitazione, per giungere a un rinnovo del contratto nazionale equo e giusto. In caso contrario non ci fermeremo e, come abbiamo già dimostrato in questo mese di mobilitazione e blocco degli straordinari e con lo sciopero, proseguiremo la nostra lotta per il lavoro, il salario, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori” concludono.