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Inaugurazione il 18 aprile a Foggia del nuovo stabilimento di Iveco Bus, alla presenza dell'amministratore delegato Gerrit Marx, del ministro Urso e del presidente della Regione Puglia Emiliano. “Un investimento – spiega la Fiom Cgil – che ha già portato circa 30 nuove assunzioni e che entro il 2023, quando si arriverà a pieno regime con l'assemblaggio finale di 1.000 veicoli l'anno, diventeranno 100”.
Simone Marinelli (coordinatore automotive Fiom Cgil nazionale) e Marco Potenza (segretario generale Fiom Cgil Foggia) sottolineano la “creazione di nuova occupazione e di una filiera tutta italiana”, nonché le “prospettive per il futuro verso la transizione ambientale con l'utilizzo di tecnologie a zero o basse emissioni provenienti dallo stabilimento di Fpt di Torino per l'elettrificazione dei mezzi”.
L'attività produttiva, al momento, è di “assemblaggio delle personalizzazioni e di finitura di bus e di ricerca e sviluppo che coinvolge anche Torino, ma il confronto avuto con l'azienda nei mesi precedenti non ha escluso il ritorno della produzione di autobus nel nostro Paese”.
Marinelli e Potenza rilevano che “il nuovo stabilimento può dare anche una nuova prospettiva di transizione dello stabilimento Fpt, dove oggi, dopo una fase di riorganizzazione, si è tornati alla piena occupazione e dove si producono motori diesel”.
Per i dirigenti Fiom oggi si è fatto un “ulteriore passo in avanti verso la crescita delle attività del gruppo Iveco in Italia e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, frutto del confronto con le organizzazioni sindacali che ha portato alla condivisione dell'accordo quadro a marzo 2020”.
Marinelli e Potenza così concludono: “Siamo passati da una produzione di 5 mila autobus nel primo decennio degli anni 2000, a 270 nel 2022. Occorre un confronto tra istituzioni, aziende e sindacati per valorizzare il settore, creare e consolidare una filiera qualificata. Ci sono tutte le potenzialità e le condizioni di tornare a essere anche in questo settore tra i primi in Europa”.