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“Accorrete, dunque, se vi punge il desiderio del meglio, se vi sta a cuore l’avvenire vostro e dei vostri figli, se volete dimostrarvi non indegni dell’epoca in cui vivete”. C’era scritto proprio questo sui manifesti che tappezzavano i muri di Bologna e delle sue fabbriche in quel marzo del 1893, quando “Cittadini, Operai!” – citandolo sempre alla lettera – furono chiamati all’adunanza per costituire la Camera del Lavoro che nacque dalle Società Operaie della città e della provincia, e con il concorso del Comune. Era il 26 marzo e in cielo splendeva quel “sol dell’avvenire” – “vostro e dei vostri figli” – che per 130 anni – si compiranno domenica – e chissà quanti altri ha illuminato e illuminerà le battaglie del più grande e più antico sindacato d’Italia.
Domenica 26 marzo le celebrazioni di una ricorrenza speciale, in diretta streaming sulle pagine social e sul sito di Collettiva, alla presenza del segretario generale appena rieletto, Maurizio Landini, saranno l’occasione, giunta a pochi giorni dalla fine del XIX Congresso nazionale della Cgil – un caso in cui il destino ci ha messo del suo – per fare un bilancio che rimescoli passato e presente e ricordi a tutti quanta storia fatta di vite e persone e lotte e momenti drammatici e grandi conquiste c’è appena dietro le spalle.
“Provo orgoglio e un grande senso di responsabilità – ci racconta Michele Bulgarelli, da poco eletto segretario generale della Cgil bolognese –. La responsabilità di essere all’altezza di compagne e compagni, cito Argentina Altobelli, cito Claudio Sabattini, bolognesi che hanno cambiato la città, il sindacato, la Cgil, donne e uomini che hanno fatto grande la nostra organizzazione”.
“La discussione di domenica – continua Bulgarelli – partirà da un ragionamento collettivo sull’originalità del modello “camera del lavoro”, un modello che dopo 130 anni è ancora vivo. Un luogo che permette di affrontare la frantumazione del mondo del lavoro come un sindacato corporativo non sarebbe in grado di fare dopo trent’anni di leggi precarizzanti. La Camera del Lavoro resta un luogo di ricomposizione del mondo del lavoro ed è il luogo della pratica concreta della solidarietà”.
“Secondo punto delle celebrazioni, il rapporto tra la Camera del Lavoro e la sua città. Per questo anniversario abbiamo realizzato due progetti. Il completamento della collana di volumi fotografici: avevamo prodotto il primo in occasione dei 100 anni, il secondo sui successivi 20 anni, adesso presenteremo il terzo, che ripercorre gli anni dal 2014 ad oggi, dai primi scioperi contro il Jobs Act fino alla battaglia vinta dalle lavoratrici e dai lavoratori di Saga Coffee. Il secondo progetto è un documentario del documentarista e giornalista Valerio Lo Muzio, che racconta gli ultimi trent’anni della Camera del Lavoro. Nel quale emerge come le trasformazioni della città non sono state subite dai lavoratori, ma, anzi, hanno visto un protagonismo dei lavoratori grazie al sindacato che si è confrontato da pari sia con le imprese che hanno scelto l’innovazione sia con le amministrazioni locali. A Bologna – chiude Bulgarelli – ci sono delle emergenze da affrontare, ma le si affronta anche con il contributo del mondo del lavoro, scommettendo sulla democrazia, proprio di fronte alla crisi democratica dei nostri tempi, sia nella contrattazione che nel rapporto con la città”.
Domenica, ancora una volta, Bologna non sarà la Rossa solo per il colore caratteristico dei suoi tetti e delle sue case medievali, ma anche per il colore di questo quadrato che da 130 anni traccia il perimetro delle lotte per i diritti e l’emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori.