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Più sicurezza per chi lavora sulle autostrade liguri con l’istituzione del rappresentante dei lavoratori della sicurezza di sito. È la principale novità contenuta nel protocollo siglato in questi giorni in prefettura a Genova tra Cgil, Cisl e Uil Liguria, le concessionarie autostradali liguri, Regione, Confindustria e Ance. La nuova figura andrà ad affiancare i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza già presenti nelle diverse aziende e territoriali.
L’ambito autostradale ligure presenta un alto tasso di rischio rispetto a salute e sicurezza sul lavoro e vede la compresenza di tanti addetti con diversi contratti: dai dipendenti diretti delle concessionarie, a chi opera nelle aree di servizio, nei cantieri, nella manutenzione, nello sfalcio e nelle altre attività. È un problema che il sindacato ha assunto ben prima della tragedia del crollo del ponte Morandi e che ha dato il via a una contrattazione serrata che ha visto anche momenti di tensione con scioperi e manifestazioni grazie ai quali si è firmato un primo testo nel 2017 e poi nel 2020 la legge regionale n. 2 che ha previsto l’uso di questa figura.
Proprio la possibilità per gli Rls di sito di entrare in ogni ambito di lavoro, e non solo nei cantieri, rappresenta il valore aggiunto legato alla sicurezza per tutti coloro che operano in ambito autostradale e questo fa della legge e ora del protocollo un importante strumento per garantire gli stessi diritti, soprattutto quello alla salute e alla sicurezza, a lavoratori con contratti diversi. Si tratta di una frontiera che sperimenta nuove tutele e che mette al centro dell’agire sindacale l’assunto che anche lavoratori diversi con diversi contratti devono avere stessi diritti a partire da quello principe rappresentato dalla salute.
Oltre a una elevata agibilità degli Rls di sito, il protocollo prevede anche l’assunzione preventiva di informazioni su quanti lavoratori sono impegnati, quali aziende sono impiegate, il tipo di contratto applicato.
Non è facile infatti seguire la lunga filiera degli appalti e con l’informazione preventiva il delegato alla sicurezza ha uno strumento in più. “Il protocollo è un punto di partenza e non di arrivo – sottolineano Maurizio Calà e Fabio Marante, rispettivamente segretario generale e organizzativo Cgil Liguria -. Quella degli Rls di sito è un’esperienza già presente in regione nei cantieri delle grandi opere e in ambito portuale e pensiamo sia importante che questa figura sia operativa anche in ambito autostradale e possa essere un modello da esportare”.
“Il protocollo è un buon esempio di cosa significhi confederalità e sindacato di strada – conclude Marante –. La lotta è nata dagli edili ma in breve si è estesa a tutte le categorie che operano in appalto e subappalto e che rappresentano migliaia di lavoratori che operano in ambito autostradale, basti pensare che solo i dipendenti delle concessionarie in Liguria sono oltre 2 mila. In un momento in cui gli infortuni sono aumentati e i morti sul lavoro sono una piaga aperta, l’esperienza degli Rls di sito produttivo caratterizza il nostro agire per garantire inclusione oltre i perimetri contrattuali per contrastare l’illegalità e le infiltrazioni criminali”.