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L'Ires Marche ha elaborato i dati Istat del terzo trimestre sul mercato del lavoro nelle Marche: cresce del 3,6% il tasso di occupazione e cresce del 5,5% il tasso di disoccupazione, rispetto allo stesso trimestre del 2021. Una parte delle persone che cerca lavoro lo trova (cresce l’occupazione) e aumentano le forze di lavoro perché una parte degli inattivi, quelli agevolati dalle migliori condizioni, tornare a cercare una opportunità e si uniscono alle persone in cerca di lavoro (cresce la disoccupazione).
Solo il 12% è in condizione di rientrare nelle forze di lavoro, in quanto disponibili anche se non cercano lavoro o alla ricerca ma non immediatamente disponibili. Restano indietro ben 227.000 inattivi che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare: 134.000 donne (59%) e 93.000 uomini (41%). Dati che confermano una problematica di genere non in via di risoluzione.
“L’Italia ha il tasso di inattività più alto di tutta l’Unione Europea (44,1%) e le Marche con il loro 40,4% non possono rimandare un intervento mirato – afferma Rossella Marinucci, segreteria regionale Cgil Marche -. Questi uomini e queste donne, di età diverse, hanno diritto a una opportunità: le politiche attive del lavoro, finanziate dai fondi europei, partendo dalla comprensione delle cause che determinano questa condizione di inattività, devono efficacemente rimuoverle. Bisogna fare le scelte giuste nei tempi giusti e intervenire per abbattere queste disuguaglianze, anche nell’accesso alle opportunità lavorative”.