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Tra le ragioni dello sciopero generale regionale indetto da Cgil e Uil del Lazio contro la manovra e previsto per il giorno 16 dicembre, la Cgil del territorio sottolinea, in una nota, anche la situazione critica legata ai ritardi della sanità contro cui si scontrano i cittadini. Come si legge in un comunicato di denuncia della Cgil di Roma e del Lazio, "durante il mese di novembre, nella nostra regione, una persona su tre non ha ottenuto nei tempi previsti dalla legge una visita diagnostica di priorità B, da effettuare entro 10 giorni, ovvero prestazioni sanitarie legate a condizioni cliniche che possono peggiorare rapidamente. La Asl di Rieti è la più virtuosa con l’85,2% delle visite effettuate nei tempi d legge, mentre la maglia nera va alla Asl Roma 4 che si attesta intorno al 64,3%”.
“Nel 2023 la situazione rischia di aggravarsi pesantemente per le scelte del Governo Meloni sulla legge di bilancio, che non investe sull’accesso alle cure e sull’assunzione di nuovo personale - continua la Cgil -. Questo costringerà le persone a pagarsi le cure, rivolgendosi alla sanità privata, o a rinunciarci. La cura non può attendere: per questo va cambiata la manovra del Governo, profondamente sbagliata, al fine di garantire anche il diritto alla salute. Occorrono investimenti e assunzioni per rafforzare i servizi pubblici e assicurare l’accesso alle cure”.
Il Lazio si ferma il 16 dicembre
La bozza della Legge di bilancio 2023 “è sbagliata e produrrà effetti devastanti sui lavoratori e sui pensionati, giornalmente alle prese con il carovita e costretti ad affrontare, dopo un biennio di emergenza sanitaria, una vera e propria pandemia salariale”. Lo dicono, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e la Uil del Lazio. “In un momento drammatico per il nostro Paese e per l’Europa, forse uno dei più bui della storia recente – aggiungono i sindacati – il Governo sdogana una manovra che colpirà, paradossalmente, le persone più povere, aumentando le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale, mortificherà il lavoro stabile e pubblico, aprendo le porte a una maggiore precarietà e alle privatizzazioni e che, lungi dal contrastare l’iniquità fiscale, finirà con il premiare gli evasori. Di fronte a questo scempio dei diritti e a questa reiterata offesa della dignità delle persone, la risposta del sindacato è lo sciopero generale”.
“Per venerdì 16 dicembre – continua la nota – abbiamo convocato uno sciopero generale regionale per tutta la giornata lavorativa e scenderemo in piazza, compatti e uniti, per chiedere al Parlamento di modificare la legge di bilancio, adeguandola alle esigenze e ai bisogni reali delle persone. È necessario rimettere al centro il lavoro, affrontare una volta per tutte l’emergenza salariale e la piaga della precarietà, creare un’occupazione stabile con politiche industriali ed energetiche che guardino agli obiettivi della transizione ecologica previsti dal Pnrr, sostenere la sanità, la ricerca, la scuola e il trasporto pubblico, settori strategici nello sviluppo del nostro territorio e del Paese, sbloccare la rivalutazione delle pensioni e procedere a una vera riforma del sistema pensionistico che superi la legge Fornero e si ponga il problema del futuro delle giovani generazioni, riformare il fisco, fondandolo sui principi di equità e giustizia. Il sindacato non lascerà i lavoratori e i pensionati da soli. Diamo appuntamento a tutte e tutti venerdì 16 dicembre, alle ore 10, in piazza della Madonna di Loreto. Interverranno al comizio il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica”.