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La diretta della manifestazione a Bologna.
Per cambiare una legge di Bilancio sbagliata e contro il lavoro, e per rivendicarne una più giusta per le persone e più utile per il Paese. Anche in Emilia-Romagna la Cgil e la Uil regionali hanno proclamato una giornata di sciopero generale per venerdì 16 dicembre, insieme a una serie di manifestazioni e presidi che si terranno su tutto il territorio regionale. "Uno sciopero - si legge nella nota sindacale diffusa il 14 dicembre - per chiedere di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (cosiddetto recupero del drenaggio fiscale); di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai contratti nazionali un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali; di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo; una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività; la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà; la rivalutazione delle pensioni; risorse per il diritto all’istruzione, per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia; di cancellare la legge Fornero e introdurre l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi".
“Torniamo a scioperare e a scendere nelle piazze perché su salari, precarietà, pensioni, costi energetici, inflazione, istruzione e sanità, le risposte del Governo contenute in questa legge di Bilancio non solo non accolgono neppure in minima parte le nostre richieste, ma consegnano al Paese un orizzonte cupo, disegnando una brutta ipoteca sul futuro di lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, e soprattutto dei giovani. Le misure fiscali sono ingiuste, mentre l’emergenza reddituale si fa drammatica anche a causa di un’inflazione che quest’anno andrà di fatto ad assorbire tutta la tredicesima. Sul fronte sanitario, occorre tornare a investire sulla sanità pubblica quale presidio democratico e condizione fondamentale per non lasciare indietro i più deboli. Ma questa, è bene ricordarlo, è anche una manovra che non prova a frenare minimamente la precarietà, e invece di investire sui giovani li umilia, proponendo in larga parte lavoro povero e instabile”, sottolinea Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna.
"Questa manovra è iniqua perché colpisce i lavoratori e i pensionati e non considera in alcun modo i giovani – osserva il segretario generale Uil Emilia-Romagna, Giuliano Zignani -. Non c’è niente di questa legge di Bilancio che possa essere salvato, ecco perché venerdì 16 saremo in piazza. In modo responsabile abbiamo presentato, al Governo, alcune proposte per rimediare alle troppe ingiustizie di questa legge. Proposte che sono state tutte ignorate. Anzi per tutta risposta, il Governo prevede la reintroduzione dei voucher, grimaldello per potenziare il precariato; l’opzione donna che è un danno e non un’opportunità; l’introduzione di quota 103 e soprattutto non ci sono finanziamenti cospicui per il nostro sistema sanitario che sta attraversando una crisi epocale. Per questo saremo in piazza venerdì 16 e per questo continueremo a mobilitarci fino a quando il Governo non si impegnerà davvero per i lavoratori, i giovani e i pensionati".
Le iniziative provincia per provincia
BOLOGNA e IMOLA: dalle ore 10 manifestazione in piazza Lucio Dalla a Bologna.
FERRARA: dalle 9 alle 12 presidio a Ferrara davanti all’ospedale Cona. Volantinaggio nei mercati della provincia e nei luoghi di lavoro durante tutta la settimana.
FORLÌ e CESENA: manifestazione ore 10.30 in piazza Saffi a Forlì, con interventi delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, e dei segretari generali di CGIL e UIL provinciali.
PARMA: manifestazione dalle 8,30 alle 11,00 in piazza Garibaldi a Parma, con interventi di CGIL e UIL di Parma.
PIACENZA: alle ore 15,30 presidio presso il Palazzo della Prefettura in via San Giovanni. A seguire incontro con il prefetto.
RAVENNA: dalle 10 alle 12 assemblee pubbliche a Ravenna (piazza XX settembre), Lugo (largo della Repubblica), Alfonsine (piazza Gramsci), Faenza (piazza Libertà), Bagnacavallo (piazza della Libertà) e Cervia (viale Roma).
REGGIO EMILIA e MODENA (manifestazione interprovinciale): corteo a Reggio Emilia. Concentramento ore 9 in via Emilia San Pietro (angolo viale Montegrappa). Dalle ore 11,30 comizio davanti alla Prefettura.
RIMINI: dalle 9,30 alle 12,30 presidio davanti alla Prefettura. A seguire incontro con il prefetto.
In Emilia-Romagna sciopero generale il 16 dicembre
“Il governo è lontano dai problemi reali delle persone, e la maggioranza parlamentare non sta facendo nulla per difendere i salari dall’inflazione, ma se i lavoratori non scioperano, se non manifestano, difficilmente ci saranno modifiche alla Manovra 2023, che per operai e impiegati contiene solo briciole.” Così si apre la nota della Fiom Cgil di Reggio Emilia che aderisce allo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil Emilia-Romagna.
"Negli ultimi due mesi le fabbriche metalmeccaniche sono state attraversate da un’ondata di assemblee sindacali in occasione del congresso; per la Fiom una grande opportunità di ascolto di quello che pensano i lavoratori”.
"Abbiamo svolto ben 699 assemblee sindacali in due mesi, ma non abbiamo trovato un operaio che dicesse che era soddisfatto della politica del Governo", afferma la Fiom. "L’inflazione in doppia cifra fa paura e la mancanza di risposte fa arrabbiare".
Per questo “facciamo appello ai lavoratori metalmeccanici reggiani – dichiara Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom di Reggio Emilia - non importa se alle ultime elezioni vi siete astenuti, oppure avete votato al centro a sinistra o a destra, se non ci mobilitiamo e non continueremo a mobilitarci, le conseguenze le pagheremo per i prossimi decenni”.
“I profitti aumentano e i salari calano, per questo in tutte le aziende stiamo chiedendo alle imprese di fare uno sforzo nei confronti dei dipendenti riconoscendo aumenti di stipendio, ma questo non sarà sufficiente a salvaguardare il potere d’acquisto se non interviene anche il governo con una più equa redistribuzione fiscale. Negli ultimi venti anni la tassazione dei profitti d’impresa è passata dal 37% al 24%, mentre le trattenute in capo al lavoro dipendente non hanno fatto altro che aumentare".
“Il 2022 è l’anno dell’ingiustizia fiscale, i lavoratori pagano bollette della luce e del gas doppie, vedono aumentare persino le spese alimentari, tutto per colpa della speculazione finanziaria - continua Vecchi - questi aumenti si traducono immediatamente in dividendi degli utili delle grandi imprese finanziarie che stanno speculando su gas, petrolio e grano, ma questo Governo che doveva difendere gli italiani, in realtà sta difendendo gli interessi della finanzia mondiale, perché questi assurdi profitti fa finta di non vederli”
Senza una tassazione degli extra-profitti che permetta di ridurre le tasse in capo a lavoratori e piccole imprese, afferma da settimane la Cgil il 2022 verrà ricordato come l’anno nefasto in cui il 12% del reddito dei lavoratori passa dalle loro tasche ai profitti delle imprese.
La nota della Fiom di Reggio prosegue ricordando che “l’inflazione è a tempo indeterminato, è come una tassa aggiuntiva che può essere limitata solo se i contratti nazionali, i contratti aziendali, e la tassazione del lavoro insieme definiscono aumenti di retribuzione netta in maniera strutturale. Affrontare l’inflazione solo attraverso una tantum, come ha fatto il Governo Draghi o come propone questo Governo, è sbagliato ed ipocrita: servono provvedimenti definitivi".
Per la Fiom di Reggio Emilia "è surreale che si facciano discussioni sui Pos quando la gente non arriva a fine mese, quando la precarietà aumenta e il Governo reintroduce i voucher, quando il servizio sanitario peggiora e il governo riduce ancora le risorse e soprattutto quando chi in campagna elettorale aboliva la Legge Fornero e adesso la applica alla virgola.
I delegati della Fiom nella nostra provincia stanno già raccogliendo le adesioni per i pullman che partiranno da S.Ilario, da Scandiano, da Guastalla e dalle maggiori aziende metalmeccaniche del territorio. Dobbiamo lottare, non abbiamo alternative - conclude Vecchi - e chi non lotta poi non potrà lamentarsi della propria condizione”.
La manifestazione del 16 dicembre è in continuità con un anno di mobilitazioni sia a livello nazionale che nel territorio: non solo scioperi aziendali per i contratti interni, ma anche manifestazioni a Roma della Cgil il 18 giugno e l’8 ottobre, oltre alle iniziative dei delegati a Bologna a fine settembre.
In Emilia-Romagna sciopero generale il 16 dicembre
Cgil e Uil Emilia-Romagna hanno proclamato uno sciopero generale regionale per venerdì 16 dicembre contro una legge di bilancio socialmente iniqua, che penalizza lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, che alimenta il lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto. La partecipazione allo sciopero riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori di tutte le categorie del settore pubblico e privato.
Le modalità, gli obiettivi e le ragioni dello sciopero verranno illustrate in un conferenza stampa che Cgil e Uil Emilia-Romagna hanno convocato per mercoledì 14 dicembre alle ore 11 nella sede della Cgil regionale (via Marconi, 69, Bologna). Saranno presenti il segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Massimo Bussandri e il segretario generale della Uil Emilia-Romagna Giuliano Zignani.