PHOTO
Camere del Lavoro e sedi eccezionalmente aperte di sabato in tutta la Puglia e volantinaggi e presìdi in tutte le province. Prosegue la mobilitazione della Cgil in vista dello sciopero generale di 8 ore proclamato per il 14 dicembre con manifestazione regionale a Bari, che sarà chiusa dal segretario generale Maurizio Landini.
Le aree industriali e i grandi siti produttivi, i mercati rionali, gli ospedali, i centri commerciali e i centri delle città saranno il target dell’iniziativa del 10 dicembre della Cgil, che vedrà impegnati dirigenti, delegati e iscritti dell’organizzazione. Il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, sarà presente dalle 9 a Ruvo di Puglia, per il volantinaggio ai mercati rionali, dalle 10.30 sarà all’Ipercoop di Molfetta e dalle 11.30 all’Ospedale Di Miccoli di Barletta. Alle 18 parteciperà a un’assemblea pubblica a Gravina di Puglia.
“Abbiamo l’esigenza di spiegare ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, a tutti i cittadini – dichiara Gesmundo – le ragioni di uno sciopero contro una legge di bilancio sbagliata, iniqua, che va necessariamente modificata. Anche per smontare la retorica di chi parla di sostenere salari e pensioni. Pochi euro nelle tasche di chi lavora da un lato non risolvono nulla contro un carovita che sta divorando i redditi e le pensioni; si interviene sulla rivalutazione delle pensioni - prevista per legge - più modificandone il meccanismo di adeguamento all’inflazione reale. Di contro i regali agli evasori, la flat tax fino a 85mila euro per il lavoro autonomo, risorse insufficienti per sanità, welfare, istruzione, colpiti in egual misura dall’aumento dei costi delle materie prime”.
Una mobilitazione che vede protagonisti e in campo anche i giovani. “Con le associazioni studentesche impegnate a loro volta con volantinaggi e presidi in tutta la regione. Noi chiediamo basta lavoro precario, la risposta del Governo è il ritorno dei voucher alzando il tetto annuo a 10mila euro. Somme che non percepiscono nemmeno rapporti subordinati part time. Un espediente per destrutturare il contratto collettivo e condannare milioni di giovani a lavori poveri e sfruttamento, perché i voucher serviranno a celare tanto lavoro grigio, qui dove 80mila tra uomini e donne sono poveri anche lavorando”.
“La verità è che le destre hanno vinto le elezioni promettendo superamento della Legge Fornero, pensioni minime aumentate e tutto un armamentario di propaganda che non faceva i conti con la situazione economica del Paese. Ora non basta affermare che non ci sono le risorse, ammettessero che hanno mentito agli italiani – denuncia Gesmundo -. La situazione era nota e anche con quelle poche risorse che ci sono si potrebbe fare di più e meglio. Servono riforme vere, non interventi di corto respiro. E non ci basta che si propongano tavoli di confronto diluiti, la manovra economica sta per essere approvata, servono azioni concrete, risposte vere, non si mette insieme pranzo e cena con i tavoli di confronto”.
Una legge di bilancio, ricorda il segretario della Cgil Puglia, “le cui criticità sono state segnalate da Bankitalia al Cnel, che vede critici le stesse associazioni degli stessi industriali, che vede Legacoop schierata al fianco della Cgil rispetto a una manovra che dimentica il Mezzogiorno. L’appello che abbiamo lanciato sta trovando tantissime adesioni: economisti, giuslavoristi, professionisti, mondo della cultura, accademici, associazionismo. Sono tutti mobilitati e preoccupati, perché una politica che si accanisce sui poveri, che intende superare uno strumento che con tanti limiti ha impedito a un milione di persone di cadere nella povertà, e parlo del Reddito di Cittadinanza, che invece di spingere sulla coesione territoriale pensa all’autonomia differenziata, che non ha alcuna idea di sviluppo industriale. Non possiamo stare ad assistere allo spopolamento dei nostri territori, all’emigrazione dei giovani, senza fare nulla: al primo gennaio 2022 i pugliesi iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero erano 378mila, il 23 per cento di loro ha tra i 18 e i 34 anni. La Cgil non ci sta, è in campo con chi vuole affiancarsi, provando a costruire una grande alleanza sociale nel Paese e nei nostri territori per costruire politiche di redistribuzione e giustizia sociale, perché non si costruisca benessere per tutti”.
Le ragioni dello sciopero
Conferenza stampa il 6 dicembre presso la sede della Cgil Puglia per illustrare le ragioni dello sciopero generale di 8 ore che l'organizzazione ha proclamato per il 14 dicembre con manifestazione regionale a Bari, contro le misure previste nella manovra di Bilancio varata dal governo Meloni. “Colpevolizza e punisce i poveri, aumenta la precarietà, premia gli evasori e favorisce l’iniquità del sistema fiscale, non fa nulla per sostenere salari e pensioni sulle quali anzi fa cassa per sostenere condoni. Dal ripristino dei voucher alla flat tax, dall’abolizione del reddito di cittadinanza alle misure previdenziali, dalle poche risorse per sanità e scuola, è lungo l’elenco dei provvedimenti a nostro avviso sbagliati e ingiusti”, ha spiegato il segretario generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo. “Provvedimenti che avranno ricadute ancor più pesanti in un territorio come quello pugliese afflitto da crisi produttive, occupazione precaria, diffusa povertà, problemi legati alla piena esigibilità di diritti costituzionali come quello all’istruzione e alla salute”.
E, di fianco a Gesmundo al tavolo della conferenza, uno studente, in rappresentanza delle sigle Link, Uds e Rete della Conoscenza, che ha subito aderito alla mobilitazione e parteciperà attivamente allo sciopero. “Siamo colpiti due volte, come studenti e come giovani lavoratori. Non si sostiene il diritto allo studio, se possibile si precarizza ancor più il mercato del lavoro con i voucher”, ha affermato Ciro Saracino in rappresentanza delle sigle studentesche.
Fernanda Cosi, pensionata e segretaria dello Spi Cgil di Lecce, ha ricordato come il Governo “taglia la piena rivalutazione delle pensioni, erose dall’inflazione e dall’aumento dei costi di beni ed energia. Altro che promesse di aumentare le pensioni minime portando l’assegno a un certo livello. Sono le ragioni che ci porteranno a sostenere lo sciopero in Puglia il 14 e poi partecipare alla manifestazione nazionale indetta dai pensionati per il 16 dicembre a Roma”.
A intervenire anche Donatella Raffaele, infermiera, rappresentante di quel mondo della sanità che in Puglia fa i conti con liste d’attesa interminabili e carenze di personale. “Dopo il Covid tutti dicevano che bisogna investire sulla salute. Ci sono stati colleghi che ci hanno rimesso la vita per curare i malati. Superata l’emergenza siamo al punto di partenza, colleghi sotto stress, specie in alcune postazioni, non messi nelle condizioni di operare al meglio. La salute è un diritto universale, sulla salute bisogna investire. Scioperiamo anche per ribadire tutto questo”. In sala tanti rappresentanti di quel mondo delle associazioni che condivide l’allarme della Cgil sul rischio di far esplodere il disagio sociale perché è una manovra che colpisce i più poveri, e sarà quindi in piazza il 14 dicembre. Solo un momento. ha concluso Gesmundo, “di una mobilitazione che andrà avanti se non ci saranno le correzioni che chiediamo al Governo”.
La Cgil Puglia annuncia lo sciopero generale per il 14 dicembre
"Una manovra economica sbagliata e da cambiare, che non risponde alle reali emergenze del Paese, a partire dalla condizione materiale di lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, cittadine e cittadini. Sono le ragioni che hanno spinto la Cgil Puglia a proclamare lo sciopero generale di 8 ore nella giornata di mercoledì 14 dicembre con manifestazione regionale che si terrà a Bari". A scriverlo in una nota è la Cgil pugliese.
Una legge di bilancio irricevibile per la Cgil, “perché colpevolizza e punisce i poveri, aumenta la precarietà, premia gli evasori e aumenta l’iniquità del sistema fiscale, non fa nulla per sostenere salari e pensioni”. Dal ripristino dei voucher alla flat tax, dall’abolizione del reddito di cittadinanza alle misure previdenziali, dalle poche risorse per sanità e scuola, è lungo l’elenco delle doglianze del sindacato. “Uno sciopero necessario – commenta il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo – per sostenere nell’iter di discussione della manovra in Parlamento quelle che sono le piattaforme rivendicative e le richieste tese a ottenere risposte urgenti e necessarie ad affrontare questa fase in cui sta peggiorando la condizione delle persone, aumentano le disuguaglianze sociali e territoriali, frenano lo sviluppo del Paese. Ragioni che viste dal Sud e dalla Puglia assumono tinte ancor più scure”.
“Il Governo non ci ha ascoltato, e contro scelte non ispirate a criteri di giustizia sociale, di solidarietà, senza alcuna visione di prospettiva anzi aumentando divisioni e disuguaglianze, al sindacato non resta che la mobilitazione. E in Puglia – conclude Gesmundo - ci sono motivazioni ulteriori per sostenere la mobilitazione, diffondere e far conoscere le proposte della Cgil, partecipare allo sciopero”.