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"L’ambiziosa strategia forestale nazionale, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, che prevede di dare attuazione al dlgs 34/2018 (Testo unico in materia di foreste e filiere forestali), definisce un piano strategico ventennale delle politiche forestali nazionali, capace di coniugare la ricchezza della biodiversità e la tutela del territorio e offrire benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni. Le dichiarazioni a mezzo stampa, del presidente della Regione Molise, Donato Toma, sul finanziamento della 'Nuova legge nazionale quadro sulla montagna', vista come grande opportunità di rilancio delle zone interne, la programmazione dei fondi europei del piano di sviluppo rurale 2023- 27 e il Pnrr (missione 2) definiscono un quadro di possibilità politico/finanziario irripetibile, un’occasione da non sprecare e che deve avere come obiettivo il rilancio del territorio e dell’occupazione" Così, in una nota unitaria, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil del Molise.
"Non ci sono più scusanti, le condizioni definite ci spingono con forza a chiedere la stabilizzazione degli operai forestali. Per rilanciare il territorio e la sua messa in sicurezza non bastano le leggi, serve l’uomo. Allora stop all'atavica precarietà degli operai forestali: in questi anni, con la loro trentennale esperienza, sono intervenuti a tutela e salvaguardia del territorio praticando le attività di rimboschimento, di ripulitura dei boschi, di realizzazione delle fasce parafuoco, sono intervenuti nello spegnimento degli incendi che hanno devastato in nostro Molise ricevendo l’encomio per valore e professionalità della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. Le tante risorse che arriveranno sul territorio necessitano di una programmazione seria e adeguata, funzionale a tutte le possibilità legislative e finanziarie che si stanno definendo a livello nazionale e che devono intrecciarsi con i fondi europei del Psr e del Pnrr e che vanno declinate nel nostro territorio", prosegue il comunicato sindacale.
"Noi vogliamo entrare nel merito di questa discussione e della programmazione. Anche le forze politiche hanno sollevato la questione delle stabilizzazioni degli operai forestali, di recente è stata consegnata al Consiglio regionale una mozione del consigliere Facciolla che, numeri alla mano ha definito un percorso possibile finalizzato alla stabilizzazione, ma non dimentichiamo quanto detto dall’assessore al lavoro Calenda, che qualche tempo fa definiva “gli operai forestali della Regione Molise una risorsa da tutelare”. In questi giorni gli operai forestali verranno avviati al lavoro nei cantieri forestali e nelle attività di antincendio boschivo per 151 giornate nell’anno 2022, lo scorso anno con l’assessore all’agricoltura Cavaliere e con Arsarp, avviando per tempo le attività di antincendio boschivo, è stato possibile il pronto intervento dei nuclei antincendio dell’Arsarp che hanno contenuto le catastrofi ambientali generate dai roghi estivi. Ma i soldi messi in campo sono sempre esigui e il territorio ha necessità di essere salvaguardato sempre e non solo per 151 giorni!", proseguono le tre sigle di categoria.
"Questi motivi ci spingono a sollecitare la richiesta d'incontro fatta a Toma qualche settimana fa, per entrare nel merito delle problematiche degli operai forestali e a sollecitare un consiglio monotematico per coinvolgere tutte le forze politiche in una discussione seria sulla salvaguardia del territorio, sulla sua messa in sicurezza e sulla buona occupazione che ponga fine una volta per tutte al precariato lavorativo degli operai forestali molisani, unici in Italia a non avere ancora una stabilizzazione. Lo ripetiamo, il territorio va salvaguardato sempre e non in modo intermittente, è la nostra più grande ricchezza e questa è l’occasione che non deve essere sciupata, a garanzia del rilancio delle aree interne, delle nostre coste del lavoro anche per le future generazioni", concludono le organizzazioni sindacali.