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Si fa più dura la protesta dei 340 lavoratori della Whirlpool di Napoli, coinvolti da una procedura di licenziamento collettivo avviata in luglio (ma la cui decisione risale al maggio 2019). Operai e impiegati della multinazionale hanno bloccato per un'ora il raccordo autostradale all'altezza dello stabilimento, in direzione Sud, verso la Salerno-Reggio Calabria, dopo aver svolto un'assemblea convocata lunedì 30 agosto dopo l'incontro con l'azienda. Concluso il blocco autostradale, una delegazione delle Rsu, insieme ai rappresentanti delle segreterie sindacali, si è spostata in Prefettura per essere ricevuta dal prefetto Marco Velentini.
“Continueremo a lottare fino a quando non riaprirà lo stabilimento di via Argine”, spiega il segretario generale della Fiom Cgil Napoli Rosario Rappa: “È necessario che il governo mantenga gli impegni presi. Il viceministro allo Sviluppo economico Alessandra Todde aveva promesso di convocarci per fine luglio o inizio settembre, ma la convocazione ancora non è arrivata”. Per Rosario Rappa, inoltre, è urgente che “il ministro del Lavoro Andrea Orlando attivi il tavolo al dicastero per bloccare la procedura di licenziamento avviata da Whirlpool”. Il segretario Fiom così conclude: “Fino a quando non raggiungeremo l’obiettivo della ripresa produttiva, le iniziative di lotta proseguiranno”.
La protesta ha avuto il risultato sperato. Il prefetto di Napoli Marco Valentini si è infatti impegnato a scrivere una lettera ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti, e a telefonare alla vice ministra al Mise Alessandra Todde, per chiedere una data disponibile in breve tempo per discutere della vertenza Whirlpool. “Abbiamo valutato positivamente l’atteggiamento del prefetto, che ci ha convocato immediatamente, dimostrando ancora una volta sensibilità nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici”, ha detto Rosario Rappa, annunciando che da lunedì 6 settembre si avvierà “un tour attraverso gli stabilimenti Whirlpool d’Italia, per chiedere solidarietà nei confronti della loro vertenza. La prima tappa sarà a Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno. Se poi dovesse arrivare la convocazione, in funzione dell’esito decideremo se tenere un presidio anche a Palazzo Chigi”.