PHOTO
“Abbiamo chiesto al ministro Orlando se il governo intenda aprire una vera trattativa sulla riforma delle pensioni sulla base della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil. Auspichiamo quindi che nel mese di settembre si possa aprire una vera trattativa su questi temi entrando finalmente nel merito”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando sul tema delle pensioni. Nella riunione si sono affrontati anche altri temi collegati come la riforma degli ammortizzatori sociali e la riforma del fisco.
“Le risposte che avremo a settembre – ha chiarito Landini – saranno molto importanti perché in base a quelle decideremo che tipo di mobilitazione e di vertenza fare. Dobbiamo dare risposte certe ai lavoratori e vogliamo ricordare che loro hanno già pagato i prezzi delle riforme precedenti”. Dal punto di vista della questione previdenza, il leader della Cgil, ha ricordato ancora una volta la necessità di separare la spesa previdenziale vera e propria da quella assistenziale. Solo così ci capirà la verità: ovvero che la spesa per le pensioni italiane non è più alta di quella degli altri Paesi europei.
IL PODCAST con le parole del segretario generale
Accanto alla riforma previdenziale che dovrà basarsi, secondo i sindacati confederali, sui punti qualificanti della piattaforma unitaria presentata nel maggio scorso (Landini ha ricordato le differenze di genere, il lavoro delle donne, la diversità dei lavori rispetto all’aspettativa di vita e la pensione di garanzia per i giovani), dovranno essere realizzare altre riforme urgenti, come quella degli ammortizzatori sociali (per renderli davvero universali, ovvero validi per tutti i lavoratori e per tutte le tipologie di lavoro e la riforma fiscale. La proposta di introdurre una pensione di garanzia si basa per esempio sul fisco, quindi è direttamente collegata alla riforma fiscale.
Su tutto questo Cgil, Cisl, Uil chiederanno la verifica delle intenzioni del governo a settembre. In caso di risposte negative, ha ribadito oggi (27 luglio) Landini si decideranno le forme della mobilitazione dei lavoratori. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il segretario generale ha risposto anche alle domande sui vaccini, l’obbligo vaccinale e in generale sulla sicurezza. Se si vuole introdurre un obbligo delle mascherine nei luoghi di lavoro, si dovrà fare una legge. In ogni caso non si possono pensare licenziamenti o riduzioni dei salari. È necessario al contrario garantire la sicurezza dappertutto. Anche perché, ricorda Landini, si continua a morire sul lavoro anche se ci sono le mascherine. Risulta comunque strumentale utilizzare tali argomenti per campagne politiche. “Non è il momento delle forzature”.