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Lavoratori e lavoratrici di Air Italy si sono ritrovato oggi (3 giugno) in piazza Montecitorio a Roma, per protestare contro gli 1.450 licenziamenti che rischiano di lasciare per strade altrettante famiglie. La manifestazione è stata proclamata dai sindacati di categoria del trasporto aereo, per chiedere al governo l'avvio di un tavolo di confronto sulla crisi sulla compagnia, appunto Air Italy, ovvero l'ex Meridiana con sede a Olbia e Milano.
Le sigle chiedono lo stop immediato dei licenziamenti annunciati ad aprile, insieme al prolungamento della cassa integrazione in scadenza il 30 giugno. Da quella data i lavoratori non avrebbero più protezioni sociali. L'obiettivo , riferiscono i sindacati, è scongiurare la scomparsa di una storica compagnia italiana, per questo attendono una convocazione dal dicastero.
È necessario prolungare la cassa integrazione e una convocazione da parte del ministero dello Sviluppo economico, per un confronto teso a valutare tutte le proposte in campo. Questa la richiesta espressa dal segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, da piazza Montecitorio: "La cassa integrazione - sottolinea - scade il 30 giugno, non abbiamo ancora ricevuto la convocazione da parte del ministero del Lavoro, siamo in ritardo in modo preoccupante, con l'azienda che ha dimostrato di non essere interessata al rinnovo. Si rischiano 1.450 licenziamenti senza alcuna forma di tutela per i lavoratori e le proprie famiglie".
Secondo Cuscito infine "occorre una convocazione al Mise, per conoscere ogni proposta industriale e valutarne sostenibilità e serietà. Da parte nostra non c'è nessuna preclusione ad un eventuale progetto, che possa salvare posti di lavoro e assicurare un futuro industriale alla compagnia".