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“Nella giornata di lotta oggi in Amazon è stata significativa l'adesione dei lavoratori somministrati della filiera, differenziata per territorio, che hanno risposto alla chiamata allo sciopero con una partecipazione attorno al 25 per cento”. Commenta così la prima mobilitazione nazionale di tutti lavoratori del colosso dell’e-commerce Andrea Borghesi, segretario generale del Nidil Cgil, la categoria che rappresenta gli atipici. “Si tratta di un numero importante in termini assoluti, soprattutto se si considera la durata breve quando non brevissima dei contratti, da tre a nove mesi, e il rischio del mancato rinnovo o della proroga – prosegue il sindacalista -. Ed è proprio questa della continuità occupazionale per lavoratrici e lavoratori a rischio sostituzione dopo pochi mesi la principale rivendicazione alla base dello sciopero di oggi, oltre alla piena parità di trattamento con i dipendenti diretti e l'impegno, finora inesistente, da parte di Amazon a risolvere i problemi abitativi di quanti vengono reclutati e spesso provengono da città a centinaia di chilometri di distanza”.
Le ragioni dello sciopero non si fermano qui. “Infine, per tutti coloro che lavorano in Amazon si vive con salari bassi, turni e carichi di lavoro massacranti – conclude il segretario Borghesi -. Su questi aspetti l'azienda apra al più presto un confronto sindacale che riguardi tutta la filiera, diretti, somministrati e appalti per le consegne. Noi siamo stati oggi e saremo al fianco dei lavoratori per rivendicare la centralità e la dignità del lavoro”.