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"La piattaforma alla base della manifestazione di sabato a Roma", promossa da Cgil e Uil, "ha al centro il tema della salute in tutti i suoi aspetti. Non c'è stata la riforma dell'assistenza territoriale, né un investimento per la non autosufficenza, il tema dell'occupazione è trascurato, non ci sono risposte nel Def e la rimodulazione del Pnrr è al ribasso e piena di tagli per la sanità pubblica. È una protesta che unisce i lavoratori della sanità e i cittadini: esasperati dall'evidente dismissione del Servizio sanitario nazionale, ma uniti sabato per protestare contro il silenzio del Governo". Così all'Adnkronos Salute Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil. "Noi da una anno non incontriamo il ministro della Salute, Orazio Schillaci - sottolinea - nonostante gli scioperi dei medici e degli infermieri a fine 2023 e il rinnovo del contratto dei medici. Il Governo non cerca l'interlocuzione con il mondo di chi lavora in sanità".
Sorrentino entra nel cuore dei problemi del Ssn. "Noi siamo alla vigilia della più grande trasformazione per il servizio sanitario dopo la legge 883 del '78 - ricorda - ovvero il Dm 77. Un pezzo di questa riforma, che prevede anche il riordino delle cure primarie, riguarda i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, le Case di comunità, ed era finanziata dal Pnrr. Ma noi chiedevamo che il Fondo sanitario prevedesse che, in ragione di questa fase di start-up dell'assistenza territoriale, ci fossero risorse per incrementare anche l'occupazione, la formazione e l'innovazione, oltre che i salari e valorizzazione professionale degli operatori. Pensiamo solo ai tanti infermieri di comunità che dovrebbero occuparsi dell'integrazione socio-sanitaria”.
"Ecco – avverte Sorrentino – immaginare che tutto questo si faccia a isorisorse è totalmente sbagliato, e intanto si tagliano dal progetto originale di Pnrr per la sanità 312 Case di comunità, 93 Ospedali di comunità; 120 Centrali operative". Secondo la segretaria generale della Fp Cgil, "qui si tagliano risorse alle Regioni anche quando, a fronte di un aumento della spesa ordinaria per aumento delle prestazioni e l'aumento dei prezzi, non si potenzia il Fondo sanitario nazionale. È chiaro che le Regioni, giustamente, protestino, considerando anche il venir meno di 1,2 miliardi alle Regioni per la sicurezza antisismica degli ospedali, che andranno prese dai fondi per edilizia sanitaria”.
Sorrentino sottolinea anche come "la spesa privata degli italiani per la salute è arrivata a 42 miliardi di euro. Lo stato di benessere delle persone condiziona tanti momenti della vita, ha implicazione sul lavoro e nella gestione delle responsabilità familiari. Se in una famiglia c'è un componente non autosufficiente, c'è uno stravolgimento dell'intero nucleo familiare. Questi elementi sono argomenti molto sentiti, influenzano la mobilità sanitaria di intere comunità e incidono sulla vita delle giovani coppie che scelgono zone dove la qualità dei servizi sanitari è migliore rispetto ad altre".
A quella di Roma seguiranno altre mobilitazioni: "Il 25 maggio saremo a Napoli con un cartello di associazioni che compongono la 'Via maestra'", prosegue la segretaria. "I lavoratori - aggiunge - non sono disponibili a vedere rinnovato un contratto senza risorse e a vedere morire il Ssn". È chiaro che questo tema è al centro della campagna elettorale. "Per le elezioni europee i cittadini misurano le risposte del governo e in quelle amministrative delle Regioni", evidenzia.
L'ultima analisi della sindacalista è per i giovani lavoratori. "Oggi hanno competenze avanzate - osserva - ma un diverso approccio con il lavoro, pesa di più la qualità della vita ed è un tema significativo" che si scontra "con la carenza di personale nelle strutture sanitarie". Ecco che diventano determinanti una "diversa organizzazione del lavoro, il rispetto dei temi del riposo, dell'aggiornamento professionale, che sono elementi fondamentali nel percepito dei giovani professionisti sanitari che sanno bene come fuori dai confini dell'Italia la situazione per loro cambia”.
"Oggi - conclude Sorrentino - questi professionisti sono stretti loro malgrado in una sanità diventata un 'prestazionificio' allarmante, fatto di turni massacranti, estrema insoddisfazione professionale e spazi di non realizzazione. Bisogna ridare valore alla cura e a chi ci cura".