“Sui fatti che vedono coinvolta la dirigenza e una parte del personale della Virtus Italia onlus, siamo certi che la magistratura farà il suo corso”, dichiara la Fp Cgil di Roma e Lazio in un comunicato.
“La vertenza aperta per i lavoratori - con gli stipendi fermi da quattro mesi - deriva da un’opaca gestione societaria, ma va distinta dalla vicenda giudiziaria sulle attività illegali che è emersa ieri sulla stampa e ha portato all’attivazione di misure cautelari per una parte della dirigenza e del personale. L’illegalità e le infiltrazioni criminali nella gestione del sistema dell’accoglienza ci riportano indietro al dramma vissuto con i fatti di Mafia Capitale. Non solo per l’abuso sugli ospiti e i migranti, ma anche per le ricadute subite dai lavoratori", continua il sindacato.
"Non è facile riportare la legalità in un sistema che già aveva mostrato le sue debolezze e che ora viene tranciato dalle disposizioni del decreto sicurezza e immigrazione. Queste debolezze di gestione e controllo non possono essere l’alibi, perché gli stessi decisori istituzionali scelgano di contrarre ulteriormente le risorse e peggiorare la gestione delle attività affidate. Non è così che si riporta la legalità nel sistema, anzi, si creano maggiori focolai di crimine ed elusione della legge", aggiunge la sigla Cgil.
Come non è così che si danno risposte efficaci alla gestione sostenibile dell’accoglienza. I lavoratori ne pagano le conseguenze e i centri, come quello di Villa Spada al centro dell’inchiesta, chiudono. Saremo sempre dalla parte della legge, così come sempre sosterremo l’accoglienza e l’integrazione, nel rispetto di tutti, migranti, cittadini e lavoratori: la convivenza civile e un nuovo modello di integrazione e accoglienza è possibile, ma serve un impegno comune e un’attenta riflessione a livello istituzionale, che apra al dialogo e al confronto con le organizzazioni sindacali, come con tutte le forze sociali coinvolte”, conclude la nota sindacale.