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La Corte di appello di Ancona aveva deciso di assolvere in appello due giovani, condannati in primo grado per violenza sessuale, adducendo come motivazione che la vittima somigliasse a un maschio. Nella sentenza shock, poi annullata dalla Cassazione, si leggeva: “La ragazza neppure piaceva (all'imputato, ndr), tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo ‘Vikingo’ con allusione a una personalità tutt'altro che femminile quanto piuttosto mascolina”. Poi la chiosa: “Come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare”.
“Una simile vergogna in Italia merita, oltre all’annullamento della Cassazione, una risposta collettiva da parte di cittadini, cittadine e associazioni e istituzioni”, scrive la Cgil delle Marche in un post sulla sua pagina Facebook. “Per questo – prosegue – chiediamo di essere con noi nel flash mob di oggi (11 marzo 2019) sotto la sede della Corte di Appello di Ancona in via Giosuè Carducci 3, alle ore 13.30”.
“In un Paese dove qualcuno vuole sdoganare violenza sulle donne, omotransfobia e bullismo, scenderemo tutte e tutti insieme in strada per fermare questa barbarie, espressa in una sentenza. Il Paese che si riconosce nella Costituzione e nel rispetto tra individui liberi non starà a guardare”, conclude la Cgil.