Ieri sera (5 marzo), intorno alle 23, due persone incappucciate hanno tentato di irrompere nella sede dell'Unione degli universitari di Venezia e della Rete degli studenti medi di Venezia Mestre in Campo Saffa, lasciando poi un grande telo rialzato davanti alla porta d'entrata, facendo intendere il camuffamento di un oggetto pericoloso. 

Un episodio gravissimo che fa seguito a quello del giorno precedente quando la stessa sede è stata imbrattata con croci celtiche.

“Questo è un chiaro atto di violenza politica, che vediamo sempre più in aumento, che ha conseguenze dirette sulla vita delle persone e sul nostro spazio di agibilità democratica”, afferma Angelica Morresi, coordinatrice dell’Unione degli universitari di Venezia.

L’ennesimo episodio, continua, “in cui l’estrema destra ci impedisce di sentirci al sicuro all’interno dei nostri spazi, siano questi le sedi associative, le nostre scuole o le nostre università. In questo clima politico, persone come quelle che hanno provato a intimidirci ieri si sentono legittimate da un governo che si rifiuta di condannare ogni tipo di violenza perpetrata dalla destra: l’abbiamo visto con le aggressioni di militanti delle giovanili di partito, come con l’inchiesta di Fanpage dello scorso giugno”.
Per Morresi “le istituzioni, che dovrebbero garantire i diritti e la rappresentanza di tutti, vengono piegate a una logica escludente e repressiva”. 

“Ci ritroviamo ancora in una situazione in cui dobbiamo ribadire l’importanza dell’antifascismo: essere antifascisti oggi significa agire, discutere, organizzarsi – osserva  Anna Castelli della Rete degli studenti medi di Venezia Mestre –. Significa creare spazi di aggregazione e confronto, in cui costruire un'alternativa concreta alle destre reazionarie. Vuol dire riportare la politica nei luoghi di vita e di formazione, nelle strade e nelle città, nelle scuole e nelle università, per rendere l'antifascismo una pratica collettiva e quotidiana”. 
“Come abbiamo detto ieri, lo ripetiamo anche oggi: non ci faremo intimidire da atti come questo, continueremo a portare avanti una rappresentanza vera e antifascista all’interno delle nostre università e nelle nostre scuole. Non ci faremo spaventare, non ci faremo intimidire”, aggiunge. 

Per questo gli studenti e le studentesse hanno deciso una mobilitazione per sabato 8 marzo dalle 15.00 in Campo Saffa, proprio nel luogo dove sono avvenute queste aggressioni fasciste”.

"Rispondiamo a questo attacco come abbiamo sempre fatto: con la partecipazione, con la lotta collettiva, con la consapevolezza che l’antifascismo è l’unica strada giusta”, conclude Castelli.