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"Vaccinarsi è un atto di responsabilità. Dello Stato nei confronti della popolazione, del singolo e della singola nei confronti della propria salute e di quella dei propri cari, quindi della collettività". Lo afferma la Cgil, "perché - sottolinea il sindacato - la pandemia potrà essere sconfitta solo se verrà sempre più considerata una questione non individuale ma, appunto, collettiva, dell’intera società". È necessario, allora, che nel minor tempo possibile venga sottoposto a vaccinazione il maggior numero di cittadine e cittadini, senza escludere nessuno ed al contempo è necessario garantire “un’informazione adeguata e diffusa”.
In questa direzione va l’iniziativa promossa dalla Cgil dell’Umbria, che lunedì 11 gennaio ha organizzato un’assemblea online rivolta prioritariamente a Rsu, Rls, ma anche all’insieme del mondo del lavoro e a pensionate e pensionati, per approfondire il tema Covid-19 e vaccini. Lo ha fatto rivolgendosi ad un'esperta della materia, la professoressa Daniela Francisci, direttrice della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale di Perugia.
“Ritengo che in questa fase sia assolutamente fondamentale fare corretta informazione sugli enormi vantaggi che potranno derivare da una campagna di vaccinazione rapida ed estesa - ha chiarito subito l’infettivologa - Ad oggi questa infezione ha già determinato più di un milione e 900mila morti a livello mondiale, 590mila in Europa e oltre 78mila in Italia. Al contempo ha stravolto le nostre vite sociali e lavorative e ha messo in crisi i sistemi sanitari mondiali monopolizzando l’impegno e distogliendo risorse e attenzioni da altre importanti patologie. Inoltre - ha aggiunto - non abbiamo al momento trattamenti efficaci contro l’infezione da Coronavirus. Ecco perché il vaccino è fondamentale. E attenzione - ha aggiunto - anche se è stato realizzato in tempi record, questo non significa che non siano stati rispettati alla lettera tutti i protocolli di sicurezza e tutte le fasi di sperimentazione. Dunque - ha concluso l’infettivologa - il vaccino, anzi i vaccini, sono sicuri ed efficaci nella stragrande maggioranza dei casi. In medicina sicurezza non vuol dire rischio zero, ma vuol dire ‘rischio ragionevole’ se confrontato alla grandezza dei benefici attesi e alla luce delle alternative terapeutiche disponibili”.