Il Social forum dell’abitare si riunirà a Genova nelle giornate di giovedì 7 e venerdì 8 novembre. La coalizione che si batte per il diritto alla casa e per un abitare accessibile, giusto e sostenibile darà vita a cinque incontri in diversi luoghi del centro storico del capoluogo ligure. 

Arci Genova, Cgil Genova, Genova Solidale, Sunia, Cooperativa il Biscione, Spi Cgil Genova, Git (Gruppo di iniziativa territoriale Genova - La Spezia) e Banca Etica costituiscono il Social Forum dell’abitare genovese per affrontare “le sfide abitative senza precedenti di questo tempo che impongono un diverso approccio alla città e alla comunità” con “obbiettivi e rivendicazioni chiari per affitti compatibili con i redditi di lavoratori, studenti e pensionati”.

Il programma prevede per il 7 novembre due eventi ai Giardini Luzzati, alle 10.30 “un manifesto che ridisegni il centro storico” e alle 15 una riflessione sul nuovo paradigma urbano con un confronto tra le principali realtà delle città di Milano, Venezia, Roma, Torino, Napoli, Bologna e altre città italiane, dove sempre viva è l’emergenza casa. Appuntamento poi alle 21 presso il circolo Arci di Via delle Grazie per l’assemblea di Alta tensione Abitativa.

Venerdì 8 novembre alle 10.30 sarà invece il Teatro della Tosse a ospitare l’incontro “La crisi abitativa e le nuove idee di città” e, alle 14,30, il confronto pubblico tra gli ospiti, dei quali si citano in un comunicato i nomi dell’ex Sindaca di Barcellona, Ada Colau, e di Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil.

“Servono atti di resistenza contro gli sfratti che producono nuovi senza tetto – scrivono –, servono mobilitazioni collettive sul diritto alla casa. Per questo continua l’impegno del Social forum dell’abitare nel cercare spazi di approfondimento e confronto per uscire dalla crisi abitativa con nuove idee di città e di comunità, esplorando strategie innovative e sostenibili, promuovendo modelli di sviluppo urbano che mettano al centro il benessere collettivo. Lo scopo è quello di disegnare e costruire città più inclusive, dove il diritto alla casa non sia un sogno ma una realtà”.