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Per il quinto anno di fila crescono, e di molto, gli affitti per studenti universitari nelle principali città italiane: in media del 6%. Se a Milano per una stanza singola si raggiunge la cifra astronomica di 575 euro mensili di media (+2%), a Roma si pagano ancora oltre 400 euro mensili (+6%), a Torino 360 euro (+25%) e a Firenze 358 euro (+12%), con aumenti simili registrati anche a Bologna, Padova, Pavia, Genova, Cagliari, Catanzaro e altre città.
Sono i dati diffusi oggi (19 agosto) da Link coordinamento universitario, che chiede di investire subito sul diritto allo studio. “Ci troviamo di fronte a un aumento vertiginoso degli affitti universitari che troppo spesso costringono migliaia di studenti e studentesse a dover compiere enormi sacrifici o addirittura ad abbandonare gli studi - dichiara Camilla Guarino, coordinatrice nazionale di Link -. Di fronte a questa situazione non vi sono agevolazioni né politiche pubbliche per aiutare gli studenti a pagarsi una stanza, lasciati troppo spesso in balia della speculazione immobiliare, di stanze troppo piccole e di contratti inadeguati alle loro esigenze.
Gli studenti chiedono ai comuni di impegnarsi “a rivedere i contratti a canone calmierato e ad agevolare gli studenti universitari”. Inoltre, per Link, è “assolutamente necessario che il governo torni a finanziare strutturalmente il diritto allo studio: ancora oggi migliaia e migliaia di studenti che ne hanno diritto non riescono ad accedere a un posto alloggio e sono costretti a rivolgersi al mercato privato.” Bisogna “potenziare la residenzialità pubblica, adeguando le residenze universitarie al numero di studenti che richiedono un posto alloggio, riconvertendo il patrimonio pubblico dismesso e i beni confiscati alla mafia. Basti pensare che a Roma solo 1 studente fuorisede su 50 riesce ad accedere a un posto alloggio.”
“Siamo pronti a mobilitarci assieme a tutti gli studenti universitari che si ritroveranno senza un tetto sopra la testa - conclude Link - per chiedere al governo maggiori finanziamenti e agevolazioni per poterci permettere di studiare.”