PHOTO
Si è presentata lo scorso 3 luglio, lì dove era naturale nascesse, la Casa internazionale delle donne di Roma. Una presentazione all’insegna della forza femminile, della consapevolezza che insieme si può, della tenacia che le contraddistingue. Dell’esperienza che le caratterizza perché ciascuna di loro, da tempo si occupa delle altre, perché la libertà e l’autodeterminazione è di ciascuna e di tutte o non è. Nasce Una Nessuna Centomila, la prima fondazione italiana per il contrasto alla violenza di genere.
Femminicidi e non solo
Una donna ogni tre giorni viene uccisa da un uomo che diceva di amarla, ma che in realtà pensava di averla in suo potere. E poi ci sono quelle picchiate, violate fisicamente e psicologicamente, molestate nei luoghi di lavoro e in quelli della socialità. E capita che quando una ragazza denuncia una violenza non viene creduta, magari dal padre del ragazzo denunciato, magari potente, si avanza il sospetto che in realtà non c’è stata violenza perché lei era “drogata”. Violenza dopo violenza in una società patriarcale intrisa di stereotipi.
La Fondazione
Fiorella Mannoia, Giulia Minoli, Celeste Costantino, Lella Palladino a un anno di distanza dall’omonimo concerto all’Arena di Campovolo (RE) che riunì l’11 giugno 2022 importanti voci della musica italiana a sostegno dei diritti delle donne e della gender equality, Una Nessuna Centomila diventa la Fondazione italiana per il contrasto alla violenza sulle donne. Contrasto concreto, dopo l’appuntamento musicale dello scorso anno sono stati distribuiti i proventi derivanti dalla vendita degli oltre 100mila biglietti consentendo di destinare a sette centri antiviolenza italiani (nelle città di Reggio Calabria, Latina, Potenza, Casal di Principe, Conversano, Palermo e Olbia) una donazione di oltre 200.000€ ciascuno.
No alla violenza fa cultura
"Il concerto di Campovolo – afferma la cantante Fiorella Mannoia, presidente Onoraria di Una Nessuna Centomila – è stato un primo risultato straordinario, non solo per i benefici materiali, ma anche per il patrimonio culturale che porta con sé. Uscire dal silenzio non è un invito da fare solo alle donne vittime di violenza, ma è soprattutto un incoraggiamento rivolto a tutta la cultura italiana. Perché la violenza è un problema culturale ed è fondamentale che chi fa cultura in Italia si faccia portatrice e portatore di un percorso per eliminare la violenza contro le donne. Per questo abbiamo deciso di dare vita alla Fondazione Una Nessuna Centomila. Vogliamo allargare il coinvolgimento di chi può contribuire al cambiamento, con l’ambizione di moltiplicare i momenti di solidarietà e diffusione del racconto del fenomeno. Partiremo subito con nuove iniziative di carattere nazionale e territoriale. Perché tutto questo deve finire. Perché siamo già in ritardo. Perché non possiamo più aspettare”.
L’autonomia economica
"In Italia si conta un femminicidio ogni 3 giorni. Secondo l’Istat, una donna su tre non ha autonomia economica, il 37% delle donne in Italia non ha un conto corrente intestato, oltre 67% del lavoro di cura è a carico delle donne. In questo quadro desolante in cui la risposta istituzionale continua ad essere inefficace, noi proviamo a fare la nostra parte – spiega la Presidente Giulia Minoli – Per questo nasce la Fondazione. Ci impegneremo, come già avviene a livello internazionale, per far sì che il linguaggio universale dell’arte, dalla musica al teatro al cinema e alle mostre possa contribuire al cambiamento culturale necessario e per sostenere i centri antiviolenza, i percorsi di empowerment delle donne ad essi collegati e i progetti nelle scuole sull’educazione all’affettività”.
Il valore del lavoro
"Ogni volta che c’è un femminicidio, e in Italia succede in media ogni 3 giorni, si levano voci indignate e si annunciano inasprimenti delle pene. Intanto si dimentica che a fronte di circa 120 donne che ogni anno continuano a perdere la vita per mano di un uomo, ce ne sono decine di migliaia che rinascono a una nuova vita nei tanti centri antiviolenza e nelle case rifugio accompagnate con abnegazione e passione politica da migliaia di operatrici. La Fondazione Una Nessuna Centomila nasce per essere concretamente, e creativamente, al loro fianco – afferma Lella Palladino, sociologa e vice presidente – Vogliamo farlo non solo accompagnando le tante organizzazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza oltre la precarietà e fragilità economica cui sono costrette da istituzioni che continuano a non investire risorse adeguate, ma anche facendo conoscere e valorizzando il lavoro altamente specializzato delle operatrici, senza le quali i centri antiviolenza non esisterebbero. Infine vogliamo sostenere i percorsi di autonomia e reinserimento lavorativo delle donne che hanno subito violenza, perché l’indipendenza economica è fondamentale per sottrarsi a relazioni violente. Siamo un paese in cui metà delle donne non ha un lavoro stabile e adeguatamente retribuito, eppure si continua a non vedere quanto questa condizione esponga le donne alla violenza maschile nelle relazioni di intimità!”.
La scuola, i centri antiviolenza
Una Nessuna Centomila nasce per occuparsi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne. "Lavoreremo per diffondere e sostenere l’educazione all’affettività nelle scuole. E sosterremo i centri antiviolenza e le case rifugio per accompagnare sempre più donne e ragazze nel percorso di superamento della violenza – afferma la vicepresidente Celeste Costantino – Tutte noi concordiamo che la violenza maschile contro le donne ha una radice culturale. E tuttavia troppo spesso non ci si interroga su chi fa la cultura. Nel nostro Paese la cultura è per la maggior parte appannaggio degli uomini. Una circostanza che determina un’assenza enorme nello sguardo e che non permette di compiere i passi necessari a costruire relazioni tra i sessi rispettose dei diritti e della libertà delle donne. È proprio questa la ragione per cui Una Nessuna Centomila ha deciso di coinvolgere direttamente le donne e gli uomini che fanno cultura in Italia. Non come semplici testimonial della Fondazione, ma come protagonisti attivi nella costruzione di un’idea di società in cui non ci sia più spazio per la violenza”.
Gli obiettivi
Ambizione e realismo, questo contraddistingue il programma di lavoro della Fondazione per i prossimi 5 anni. E i numeri lo raccontano: 25mila scuola su tutto il territorio nazionale da raggiungere; 20 progetti per minori esposti alla violenza; 5 nuove case rifugio; 15 centri antiviolenza; 5 giornate nazionali e 15 eventi culturali; 10 progetti di empowerment; 125 mila donne, bambine e bambini beneficiari delle attività di prevenzione e diffusione culturale
Il prossimo appuntamento
Da fissare in agenda: martedì 26 settembre a Verona. Sarà infatti l’’Arena a ospitare il concerto di quest’anno che vedrà sul palco: Alessandra Amoroso, Annalisa, Samuele Bersani, Brunori Sas, Elodie, Emma, Fiorella Mannoia, Francesca Michelin, Tananai. Lo scopo? Raccogliere fondi per i centri antiviolenza e allora è bene acquistare per tempo il biglietto del concerto per il concerto, organizzato e prodotto da Friends & Partners, saranno disponibili a partire dalle ore 11.00 di domani martedì 4 luglio, su TicketOne.it e nei punti vendita e prevendite abituali