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Fulvia Veirana è la nuova segretaria generale della Cgil Liguria, eletta oggi dall’assemblea riunita in video conferenza. Prende il posto di Federico Vesigna che, come prevede il regolamento, ha terminato gli otto anni di mandato al vertice del primo sindacato in Liguria e che sarà chiamato a ricoprire altri incarichi. Veirana, che ha iniziato il suo percorso sindacale nel 1996 come delegata alla Ipercoop di Savona, ha espresso la sua preoccupazione sui principali indicatori economici, sottolineando come la pandemia abbia contribuito a peggiorare la situazione del mercato del lavoro, già prima in pesante affanno in regione.
“Nei primi nove mesi del 2020 la Liguria ha registrato 59mila contratti di lavoro dipendente in meno – ha dichiarato -, perdendo 13.317 occupati rispetto ai primi tre trimestri dell’anno precedente. Inoltre, in ottobre contavamo 11.159 abitanti in meno. Nel 2020 sono state autorizzate nella nostra regione oltre 87 milioni di ore di cassa integrazione, di cui il 91 per cento per Covid. Nonostante ciò ci sono stati ben 44 morti sul lavoro, ovvero il 91 per cento in più rispetto all’anno precedente, la percentuale più alta di tutta Italia, anche se c’è stato un calo delle denunce per infortunio dell’8 per cento. Una tragica scia di sangue che proprio ieri ha visto un nuovo infortunio mortale nel savonese”.
Per la nuova segretaria, la Liguria ha bisogno di un cambio di passo e a pieno titolo deve stare dentro alla discussione del piano nazionale sul Recovery Plan, circostanza che si potrà attuare solo se si sarà in grado di individuare un nuovo modello di sviluppo, che rilanci e metta in rete le tante opportunità ed eccellenze di cui dispone. Per Veirana ognuno deve fare la propria parte a partire dal presidente della Regione Toti: “Ho letto in queste ore sue dichiarazioni che fanno riferimento alla necessità della politica di dimostrare responsabilità – ha aggiunto -. Confido che voglia dare l’esempio aprendo rapidamente i tavoli di confronto sulla sanità e sul Recovery, convocando subito organizzazioni sindacali, associazioni dei datori di lavoro, scuola e università, rappresentanti degli enti locali”.