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Il tema del recupero dei giorni persi esiste, ma portare tutti gli studenti in classe fino a giugno non è la soluzione opportuna. Così la Flc Cgil commenta l'ipotesi di prolungamento del calendario scolastico, una delle prime possibilità emerse dalle consultazioni del presidente incaricato, Mario Draghi, con i partiti in vista della formazione della nuova maggioranza.
A parlare è il segretario generale del sindacato, Francesco Sinopoli: "La soluzione non è il prolungamento del calendario generalizzato - spiega all'Adnkronos -, perché ci sono scuole che hanno questa necessità e altre che non ce l'hanno". La scuola del primo ciclo "è stata prevalentemente in presenza", dunque "bisogna fare un investimento dove è necessario, un'operazione mirata, lasciando alle scuole sana autonomia che va sostenuta con delle risorse, quindi ragionare da subito su dove fare questi recuperi. Credo serva un ragionamento più concreto che guardi a quelle che sono le vere necessità".
Sia gli insegnanti che gli alunni si sono dovuti reinventare con la didattica a distanza, osserva Sinopoli. "Per quanto i consideri impossibile fare un'equivalenza tra la didattica a distanza e quella in presenza, credo che il lavoro fatto quest'anno vada riconosciuto. Poi affrontiamo il problema dei recuperi, dove necessario". Un altro nodo da considerare riguarda i curricula e i contenuti dei programmi: "Bisogna ragionare anche sui contenuti, che ritengo tra i temi fondamentali - sottolinea -. Serve un ragionamento sulla scuola: c'è una necessità di ripensarla e c'è anche il tema delle infrastrutture o delle cattedre a settembre da coprire, che non sono 10mila ma 200mila''.
Un'altra necessità urgente del settore investe i precari. "Serve una procedura semplificata per l'assunzione dei precari - continua il sindacalista - e un investimento sulla loro formazione: abbiamo da tempo una proposta che siamo pronti ad avanzare al premier incaricato". La Flc quindi aspetta il confronto con il prossimo governo. Lo ribadisce anche Anna Maria Santoro, segretaria nazionale, conversando con l'Agi: "Di lavoro per la scuola ce n'è da fare tantissimo ma con le soluzioni improvvisate non si va da nessuna parte: noi non abbiamo preclusioni. Il premier incaricato ci convochi il prima possibile e si apra un confronto costruttivo, su temi concreti". Se c'è davvero la volontà politica di ridare centralità alla scuola, insomma, il sindacato sarà il primo ad esserne felice: "Ma tutte le scelte, per essere produttive, devono essere condivise. Prima si comincia a farlo, meglio è. In Draghi abbiamo tutti grande fiducia, ma alle parole devono seguire i fatti".