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Nei settori del turismo, del commercio e degli appalti di servizi è necessario prorogare le tutele già definite dalla precedente normativa, a partire da blocco dei licenziamenti. E’ la richiesta dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Per le tre federazioni, nell’ambito di una serie di misure importanti inserite nel Decreto fiscale, risulta positiva ma di per sé non sufficiente per sostenere il reddito di milioni di lavoratori ancora coinvolti dalla crisi e non disperdere professionalità indispensabili per la ripresa la proroga per ulteriori tredici settimane degli ammortizzatori in deroga.
Desta inoltre forte preoccupazione per le inevitabili ripercussioni di carattere occupazionale la mancata proroga del blocco dei licenziamenti – dichiarano le tre sigle di categoria -. tanto più che alle aziende, secondo quando previsto dal decreto, è consentito licenziare salvo che non decidano di utilizzare, in tutto o in parte, le settimane previste. In assenza di divieto di licenziamento si rende nei fatti più debole l’accesso agli ammortizzatori, strumento indispensabile per garantire la continuità del lavoro in settori ancora caratterizzati da una condizione, seppur diversificata, di incertezza e di gradualità rispetto al pieno riavvio delle attività.
Nei settori del turismo, dei servizi e del commercio, la diffusa presenza di imprese di dimensioni piccole e medio piccole rende in tal senso ancora più a rischio la situazione occupazionale di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Per questo, in una fase ancora di ripresa graduale per il terziario nel suo complesso e in presenza di processi di riorganizzazione che stanno attraversando i diversi settori economici a partire da quello degli appalti, la priorità è di non lasciare indietro nessuno. La mancata proroga del blocco dei licenziamenti rischia di determinare, per parte rilevante del turismo, dei servizi e del commercio, una ingente perdita in termini occupazionali che colpirebbe prevalentemente donne e giovani che rappresentano la componente maggioritaria del lavoro.
Sono necessarie maggiori attenzioni e tutele per i settori del terziario rispetto ai quali i tempi di uscita dalla forte contrazione subita a causa dell’emergenza sanitaria, risultano senz’altro dilazionati se raffrontati ad altri settori produttivi. In considerazione di una componente economica fondamentale per il Paese come quella, ad esempio, data dal turismo e dal suo indotto, concludono le tre federazioni – è necessario traguardare il 31 dicembre 2021 con la copertura degli ammortizzatori in deroga a cui, sin da subito, va però accompagnata la proroga del blocco dei licenziamenti.