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“Le Linee guida per stilare piani sul trasporto pubblico locale siano oggetto di confronto con le parti sociali e sia estesa la partecipazione ai tavoli prefettizi anche al sindacato”. A chiederlo unitariamente sono i segretari generali di Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl, Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.
“Il ritorno del controllo sui mezzi – sottolineano i tre dirigenti sindacali – esteso non solo ai titoli di viaggio, ma anche alla corretta applicazione delle misure anti-Covid, relative alla capienza all'80% al distanziamento e al corretto utilizzo della mascherina, porrà problemi di gestione non facili se non ci si confronta su come e con quale personale verrà svolta tale attività. Nessuno pensi che il controllo sui bus ricada sugli autisti, è opportuno che siano stanziate risorse aggiuntive per reperire il personale necessario a svolgere i suddetti compiti”.
Proseguono i tre segretari generali: “La pianificazione di servizi aggiuntivi sconta notevoli ritardi anche per limiti strutturali dei bus turistici nelle città e serve differenziare gli orari. Non ci sono stati tavoli di coordinamento anche con le parti sociali ed è responsabilità di tutto il Governo. Il protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 20 marzo 2020 fra Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e parti sociali richiede un aggiornamento alla luce delle evoluzioni che ci sono state negli ultimi mesi”.
"Il rischio reale – avvisano Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi – è quello di bloccare il servizio soprattutto sui treni regionali. Inoltre Il trasporto pubblico locale è il settore a più alto rischio di aggressioni al personale e temiamo una escalation di tensione non governabile".