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Un muratore 52enne di origine romena, Vasile Burcut, è morto in un cantiere edile di Ravenna precipitando da un ponteggio da un'altezza compresa tra i quattro e i cinque metri. L'incidente risale a venerdì 4 febbraio, ma la notizia è stata diffusa solo nel pomeriggio di lunedì 7. L'uomo era impegnato assieme ad altri colleghi nella riqualificazione di tre appartamenti all'interno di uno stabile. Sul posto sono intervenuti gli ispettori della medicina del lavoro, i Carabinieri e il pm di turno Lucrezia Ciriello. Tutta l'area è stata sequestrata e la Procura, aprendo un fascicolo per omicidio colposo, ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di una persona.
"Sarà la magistratura a fare chiarezza e a individuare eventuali responsabilità. Non possiamo, però, tacere il fatto che per 48 ore nessuno sia stato informato, nemmeno le organizzazioni sindacali, a differenza di quanto qualcuno sostiene, di ciò che è avvenuto nel cantiere in via Carso". È quanto scrivono Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl e le confederazioni territoriali di Cgil, Cisl e Uil: "Il rischio che la morte di un lavoratore potesse passare inosservata è un ulteriore campanello di allarme per un comparto in cui, anche a causa della corsa agli interventi per effetto delle agevolazioni legate al bonus del 110%, le soglie di sicurezza si stanno pericolosamente abbassando".
I sindacati così concludono: "Già nei mesi scorsi abbiamo più volte sollevato pubblicamente il problema della sicurezza in un settore sempre più sotto pressione e con ritmi di lavoro che mal si conciliano con la tutela della salute dei lavoratori. In questo momento di grande dolore, il nostro pensiero va ai familiari di Vasile Burcut, l'ennesima vittima di una strage senza fine sul lavoro e nei cantieri edili".