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E alla fine arrivò Omicron, la variante di Covid 19 che fa paura. Paura, perché giunge quando pensavamo di essere quasi fuori dal tunnel, nonostante l’incremento dei contagi in tutta Europa. Paura, perché la ripresa economica appena cominciata potrebbe subire una battuta d’arresto e il tonfo delle borse della scorsa settimana è lì a dimostrarlo. Paura, perché c’eravamo appena illusi di esser tornati ad una vita quasi normale e, invece, si ricomincia a parlare di semi chiusure e di zone gialle e rosse. Eppure tutte queste paure sembra non scuotano i governi dei paesi ricchi, la Commissione europea e il governo italiano.
Le varianti e la recrudescenza dei virus nascono là dove la copertura vaccinale della popolazione è bassa, eppure nulla si fa per portare i vaccini proprio nei paesi dove maggiore è il bisogno. Dagli scienziati agli economisti il coro è unanime: serve a noi occidentali che i popoli dei paesi in via di sviluppo vengano vaccinati; serve a noi economicamente ricchi che gli uomini e le donne povere siano immunizzati. Nonostante ciò, la riunione interministeriale e del Consiglio generale del Wto previste a Ginevra da oggi (30 novembre) al 3 dicembre, in cui si sarebbe dovuta affrontare la discussione sulla moratoria dei brevetti, è stata rinviata a data da destinarsi. Ragione addotta per il rinvio, proprio quella recrudescenza del virus che la sospensione della proprietà intellettuale sui sieri dovrebbe contrastare. Siamo davvero al paradosso di un mondo che sembra non riconoscere nemmeno i suoi interessi. O meglio, siamo al paradosso che gli interessi di una parte, le pur indispensabili e benemerite case farmaceutiche, prevalgono su quelli dei popoli e dell’economia mondiale.
“Basta rinvii, basta fare i becchini e contare i morti: il Wto può decidere anche via web sulla sospensione dei brevetti, ne va della nostra vita!”, dice Vittorio Agnoletto medico e coordinatore del Comitato italiano della campagna europea Right2cure No Profit on Pandemic di cui anche la Cgil è parte.
I numeri sono davvero impietosi. Sono 5.210.000 i morti ad oggi di Covid nel mondo e 262.000.000 i contagiati, secondo quanto certificato dalle organizzazioni sanitarie dei vari Stati, ma è presumibile che ci sia un sommerso difficile da quantificare, e di cui non si parla, soprattutto nelle aree più desolate ed emarginate della terra, là dove non arrivano i vaccini, non solo per i costi proibitivi, ma anche per mancanza di strutture e personale sanitario.
Uno scandalo, paragonato alle cifre iperboliche dei guadagni di BigPharma, mille dollari al secondo, destinati a lievitare, così come annunciato per l'aumento del costo dei vaccini e dei nuovi vaccini, su cui è aperta la gara. “È al limite del risibile – sottolinea ancora Agnoletto – la reiterata promessa di donazioni fatta al G7 straordinario dei ministri della salute, di fronte alla denuncia delle stesse organizzazioni africane (African Vaccine Acquisition Trust Avat, i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie, Africa Cdc e Covax) di mancato preavviso e dell'invio di vaccini in scadenza. Occorrono 11 miliardi di dosi di vaccino per immunizzare il 65% di popolazione non ancora vaccinata, non è con i pannicelli caldi delle donazioni che risolveremo il problema, ma facendo produrre i vaccini in tutte le aziende, a livello planetario, che abbiano le tecnologie adeguate, per coprire il fabbisogno mondiale”.
Insomma: non è solo con donazioni e solidarietà, di cui pur vi è bisogno, che si risolve il problema. Deve aumentare la produzione di sieri immunizzanti a basso costo e possibilmente in quelle zone del mondo dove ce n’è più bisogno. L’unica strada è la sospensione dei brevetti sui vaccini e sui farmaci anti Covid. Il diritto alla salute o è di tutte e tutti o non è.
Ciò che più colpisce è la mancanza di una presa di posizione diretta e inequivocabile del Governo italiano e dell’Unione europea che ancora non si sono pronunciato a favore della sospensione dei brevetti. Per questo il Comitato Right2cure No Profit on Pandemic chiede al Governo italiano di “assumere ufficialmente e pubblicamente posizione in favore della sospensione dei brevetti”.
Per questo la straordinaria mobilitazione continua da oggi al 3 dicembre a Ginevra, Bruxelles, Parigi, Vienna, Madrid, Roma, Milano, Udine, Reggio Calabria con la raccolta delle firme per la sospensione brevetti e la manifestazione Luci per la vita (con le foto sul web di volti illuminati da candele) a cui partecipano testimonial come Silvio Garattini, don Luigi Ciotti e Moni Ovadia. Chi volesse inviare la propria adesione può usare le mail lights4lives@gmail.com a dirittoallacura@gmail.com