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Arancione a bande nere. Il Super Santos ha ispirato racconti, canzoni, film e fantastiliardi di partite su strade polverose e cortili. Solo uno dei prodotti che, insieme al Super Tele e al Tango, hanno determinato il successo commerciale della Mondo, oggi società di profilo internazionale. Sono gli stessi palloni che ancora oggi dominano nella grande distribuzione e nei negozi di casalinghi delle nostre città, ma da un anno la pandemia ha praticamente messo al bando il gioco del pallone, tanto che la proprietà lamenta una diminuzione della domanda del 43%.
I lavoratori non ci stanno e ribattono che nel 2019 l’azienda ha fatto registrare utili per 11 milioni di euro: numeri di un'impresa sana. E nelle scorse settimane hanno incrociato le braccia per otto ore per dire no alla decisione di concentrare in una controllata spagnola l’intera produzione dei palloni che una volta saturava i due impianti cuneesi. Basti pensare che alla vigilia dei Mondiali di calcio italiani, a Gallo d'Alba se ne produssero 20 milioni di pezzi in tre mesi.
L’azienda fu fondata nel 1948 ed era all’epoca una bottega dove si riparavano le gomme bucate e si producevano palloni utilizzati per uno sport praticato nella zona e chiamato “pallapugno”. Oggi è una multinazionale leader della pavimentazione sportiva e dei giocattoli, con stabilimenti in Italia, Spagna, Lussemburgo e Cina. Una realtà presente sul territorio da decenni, che ha dato e ricevuto molto dalla comunità di Alba. La paura delle maestranze è che l’azienda voglia rivedere l’organizzazione della divisione giocattolo, privilegiando la commercializzazione dei prodotti rispetto a una produzione che, tra fissi e stagionali, impegna ancora un’ottantina di persone.
I rappresentanti nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, hanno incontrato i vertici della Mondo per approfondire la situazione di crisi della divisione giocattolo. “Pur riconoscendole l’impegno – sottolinea Valentino Vargas della Filctem Cgil nazionale – chiediamo all'azienda la stesura di un protocollo che possa delineare in maniera certa i programmi industriali per l’Italia, offrendo garanzie occupazionali per tutti lavoratori, fissi e stagionali". L’azienda ha tenuto a precisare – hanno spiegato le tre sigle in una nota – che intende tutelare il lavoro e che a fronte di un'eventuale ripresa del mercato, con ritorno ai livelli pre-pandemia, valuterà l’opportunità di riprendere la produzione di palloni ad Alba". Non ci resta che uscire a comprare un Super Santos.