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Cento milioni, o forse no. Non è dato sapere con esattezza quanto riceverà Carlos Tavares, ormai ex amministratore di Stellantis, come buona uscita. La cifra resta riservata, ma la smentita di una cifra da capogiro non placa le domande che molti si sono posti: ma che davero? (per dirla alla romana).
Qualunque sia la somma stabilita, è evidente che stride con i dati relativi agli stipendi dei dipendenti, per non parlare di quelli che un lavoro non lo avranno più. Negli ultimi giorni, infatti, molte lettere di licenziamento sono state recapitate e le notizie di chiusure e crisi aziendali sono all’ordine del giorno.
Tavares, che nel 2023 ha guadagnato 36,5 milioni di euro (pari a 518 volte lo stipendio medio dei suoi dipendenti), non è però un caso isolato.
Secondo il Billionaire Ambitions Report di UBS, il numero dei miliardari a livello globale è cresciuto del 50%, e la loro ricchezza è aumentata a un ritmo ancora più veloce: +121%. Nel 2024, i patrimoni complessivi dei “paperoni” mondiali ammontano a circa 14 mila miliardi di dollari.
La maggior parte di loro, secondo UBS, sono imprenditori di prima generazione: 1.877 “si sono fatti da soli”, mentre sono 805 quelli che provengono da dinastie benestanti.
A livello globale, la crescita dei patrimoni è stata trainata in larga parte dal settore tecnologico, con una triplicazione della ricchezza in 10 anni (da 788,9 miliardi a 2.400 miliardi di dollari). Non solo: i miliardari del settore tecnologico vantano la ricchezza media personale più alta, circa 70,6 miliardi di dollari ciascuno.
Anche il settore industriale ha fatto registrare un boom, con patrimoni cresciuti da 480,4 a 1.300 miliardi di dollari. Il settore immobiliare, invece, è rimasto il fanalino di coda, se così si può dire, con un aumento della ricchezza più contenuto: da 534 miliardi nel 2015 a 692,3 miliardi di dollari nel 2024.
L’Italia e i suoi paperoni
Anche in Italia la ricchezza dei paperoni nostrani è cresciuta significativamente. Nel 2024 i miliardari italiani sono saliti a 62, rispetto ai 56 dell’anno precedente. Non solo il numero, ma anche il loro patrimonio è aumentato: da 162,3 miliardi di dollari nel 2023 a 199,8 miliardi nel 2024, con una crescita del 23,1%, tra le più alte in Europa (contro il +10% registrato in Germania e Regno Unito).
In Italia, con una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, c’è un miliardario ogni milione di persone. Ma il dato più significativo è che i patrimoni di questi 62 super ricchi rappresentano l’8,4% del PIL nazionale.
Il divario che cresce
Se la ricchezza dei miliardari continua a crescere, il Censis evidenzia che il 18,9% della popolazione italiana è a rischio povertà. Ma se Giorgia Meloni dipinge un’Italia immaginaria in cui l’occupazione cresce e tutto sembra andare per il meglio, il Paese reale lotta per arrivare a fine mese. Secondo il rapporto “La questione salariale. L’emergenza salariale continua” della Fondazione Di Vittorio, l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui i salari sono diminuiti dal 1991: in oltre 30 anni, le retribuzioni si sono ridotte del 3%. Anche il potere d’acquisto è in caduta: dal 1990 al 2020, si è contratto del 2,9%.
In un contesto del genere, i dati sui patrimoni da capogiro dei paperoni sono uno schiaffo in faccia alla realtà vissuta da milioni di famiglie italiane.