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“La questione non è la chiusura della scuola: il problema sono i trasporti e le classi pollaio”, così Alessandro Personè dell’Unione degli studenti. Che aggiunge: “Oggi scontiamo l'insufficiente finanziamento da parte del governo sull'edilizia scolastica per risolvere il problema degli spazi e delle strutture ed è inaccettabile che non si sia intervenuti nei mesi di lockdown sulle linee più problematiche”.
“ll quadro sul trasporto pubblico è estremamente complesso ed è vittima del disinvestimento - continua -. Non è sicuro che autobus e treni passino in orario, non è sicuro che esistano sufficienti tratte, non è sicuro che il metro di distanziamento sia garantito e soprattutto non è sicuro che studenti e studentesse possa permettersi i costi altissimi degli abbonamenti”.
“Il programma di riapertura delle scuole è stato fallimentare: è arrivato in ritardo e gli studenti rischiano di non avere l’anno scolastico garantito se non si costruiscono immediatamente le condizioni di sicurezza e soluzioni strutturali per garantire il diritto allo studio e la didattica.” - conclude Personè -. Vogliamo gratuità, garanzie, efficienza”.