Oggi la Rete degli Studenti Medi era al ministero dell'Istruzione, assieme ad altre organizzazioni studentesche, per un tavolo con il ministro Giuseppe Valditara. Un'importante occasione di confronto, durante la quale gli studenti hanno chiesto al Ministero risposte urgenti su benessere psicologico, rapporto scuola lavoro, rappresentanza studentesca e ridimensionamento scolastico.

Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi dichiara: "Il ministro continua a tergiversare e a non cogliere il problema reale dell'alternanza scuola lavoro: gli studenti non devono partecipare ai processi produttivi: quello si chiama sfruttamento! Che sul lato sicurezza il governo stia intervenendo, rappresenta il minimo sindacale; ma manca una risposta più complessiva su come rendere i pcto autentici percorsi di formazione."

Continua Notarnicola: "Il ministro ha definito ideologica la posizione degli studenti sul merito. A noi pare di capire che di ideologico ci sia solo la volontà di non discutere di quanto sia privo di risorse il diritto allo studio e quindi complesso l'acceso all'istruzione. Il merito è solo un principio di legittimazione delle differenze tra gli studenti, non possiamo accettarlo. In opposizione alla competitività all'interno delle classi, noi chiediamo assistenza psicologica all'interno degli istituti. Bisogna garantire il diritto al benessere psicologico e la scuola ha il dovere di intervenire".

"Quanto al resto" conclude Notarnicola "le risposte ai temi posti non arrivano. Sull'educazione civica il ministro ha affermato di star provvedendo ad ampliarla con l'educazione stradale. Ancora una volta si sceglie di non cogliere il nucleo della richiesta: abbiamo bisogno degli strumenti per essere i cittadini del domani, conoscere la nostra Costituzione, la sua Storia e i nostri diritti.

Sul ridimensionamento scolastico gli effetti saranno di minare sempre più il valore della scuola all'interno della comunità cittadina, oltre che prevedere nei fatti un taglio delle rappresentanze studentesche. Che il ministro affermi che non cambierà nulla è vergognoso.

Ad oltre tre mesi dall'ultimo incontro gli studenti vogliono una confronto e un dialogo serio, non risposte rapide e raffazzonate. Se Valditara vuole davvero la scuola del dialogo, non è certo questo il modo! Continueremo a mobilitarci per una scuola più equa e realmente accessibile".