Valditara colpisce ancora. Durante la presentazione per la nascita della fondazione intitolata a Giulia Cecchettin il ministro, intervenuto con un video registrato, ha affermato che la lotta al patriarcato è una maniera ideologica di occuparsi di violenza di genere, e ha affermato che esiste un rapporto causa effetto tra l’aumento della violenza e l’immigrazione illegale.

Durissimo il commento degli studenti: “Le parole del ministro sono profondamente sbagliate, oltre che gravi”, afferma Camilla Velotta della Rete degli studenti medi. “Non accettiamo lezioni sulla violenza di genere da un ministro che ha fatto ben poco per occuparsi del tema quando gli è stato richiesto, e che è incapace di riconoscere il carattere strutturale e sistemico di questo problema, che ha radici proprio nella cultura patriarcale, che lui definisce ideologica”.

L’unico modo in cui la si smantellare, continua Velotta, è “con l’educazione sessuale, affettiva e al consenso in tutte le scuole: abbiamo lanciato proprio in questi giorni una petizione per chiederne l’introduzione, già firmata da molti rappresentanti d’istituto e di consulta.”

“Ricordiamo al ministro che non siamo in campagna elettorale, e che forse è lui ad avere posizioni ideologiche”, dichiara Paolo Notarnicola, Coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi.

Che prosegue: “Affermare che l’aumento della violenza è collegato anche all’immigrazione illegale è un messaggio propagandistico che non accettiamo: serve ripartire dal mondo dell’istruzione, educando ognuno a costruire dei rapporti sani e rispettosi del consenso dell’altro. Non ci serve una strumentale caccia al colpevole: ripartiamo dalla prevenzione nei luoghi del sapere, che non significa avviare progetti spot come ‘Educare alle relazioni’”.

Flc: Valditara nega realtà, problema è cultura patriarcale

“Valditara si conferma un ministro senza alcun rispetto del ruolo istituzionale che, pro tempore, ricopre. Potremmo ricordagli che il nostro Paese ha un numero elevatissimo di femminicidi esattamente frutto della cultura patriarcale da lui negata, potremmo ricordare i dati sulle violenze perpetrate per la stragrande maggioranza tra le mura domestiche e i dati delle nazionalità di chi commette violenza, che dimostrano esattamente il contrario di quello che Valditara. Ma non servirebbe a chi, ideologicamente, nega anche la realtà”. Lo afferma la Flc Cgil, in una nota. 

“Una risposta la daremo al ministro – aggiunge il sindacato –: nei luoghi della formazione continueremo a rivendicare un'educazione sessuale ed affettiva; nelle piazze e nei luoghi di lavoro faremo rumore per non dimenticare chi è stata barbaramente uccisa, oppressa e stuprata”.